Addiopizzo nasceva 11 anni fa a Catania. Sono stati 11 anni di attività, di piccoli e grandi risultati, di fatica, ma, sempre, di entusiasmo.
L’idea di “Addiopizzo” nasce a Palermo nel 2004 ed è stata condivisa e riproposta anche a Catania nel 2006. Il nome dell’associazione parla chiaro, e parla di antiracket. Addiopizzo Catania però, non si occupa solo di questo, anzi!

Sono moltissime le attività in cui è impegnata l’associazione e riguardano tutti: commercianti, studenti, cittadini.

Il progetto del Consumo Critico

Il progetto del Consumo Critico ha alla base un’ idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea è quella di mettere in rete il consumatore con l’imprenditore, il commerciante, il libero professionista. Che decide di dichiarare pubblicamente di non pagare il pizzo. Il consumatore, infatti, è spesso ignaro di quanto possa incidere grazie al suo potere economico. Di quanta forza possa dare a chi non intende sottostare all’imposizione del pizzo. In passato, e comunque nei piccoli e periferici centri, chi denunciava veniva isolato dagli stessi consumatori.

Con l’adesione al progetto del consumo critico invece l’esercente dichiara pubblicamente di non pagare il pizzo. E si impegna a denunciare qualsiasi richiesta estensiva. E il consumatore si impegna, seppur solo moralmente, a sostenerlo e preferirlo nei propri consumi.  Attualmente sono circa 130 le attività “pizzo free” e oltre 6.000 i consumatori critici su Catania e Provincia. Si tratta di risultati che, 20 anni fa, sarebbero stati impensabili.

Non può, tuttavia, esserci alcuna denuncia o assunzione di responsabilità senza diffusione della cultura della legalità, esercizio della memoria storica e solidarietà.

“La mafia sarà sconfitta da un esercito di maestri elementari”

E’ per questo che Addiopizzo Catania organizza degli incontri nelle scuole e nelle Università. Portando come testimoni un magistrato e un imprenditore che ha denunciato il pizzo. D’altronde, qualcuno..diceva che  “La mafia sarà sconfitta da un esercito di maestri elementari”.

Oltre che con il progetto scuole Addiopizzo Catania si confronta con gli studenti anche con il progetto “io ricordo”. A Catania, in particolare sul muro del carcere cittadino, di fronte ad una scuola media, Addiopizzo Catania ha raffigurato i volti delle vittime di mafia catanesi. Ma anche le vittime delle stragi di Capaci e Via d’Amelio su alcuni bellissimi murales. E’ qui che Addiopizzo Catania porta i ragazzi per raccontare loro chi erano quelle vittime. Perché sono stati uccisi e perché grazie al loro sacrificio le cose sono cambiate, stanno cambiando e possono cambiare. Anche grazie ad un importante sforzo culturale da parte di tutti.

L’attenzione al tema delle aziende confiscate

Addiopizzo Catania, inoltre, è assegnataria di un bene confiscato alla mafia. Un appartamento oggi intitolato “Casa di Beppe, Ninni e Roberto” ( Beppe Montana, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, poliziotti della Squadra Mobile di Palermo caduti per mano mafiosa). Grazie al lavoro dei volontari Addiopizzo Catania ha reso un appartamento di proprietà mafiosa  un avamposto di legalità. Punto di riferimento per i giovani del quartiere, che per esempio, sono stati coinvolti con il progetto “A lezione a Casa di Beppe, Ninni e Roberto” (un doposcuola gratuito per i bambini delle scuole elementari).

Con il progetto “Lo Scaffale delle Storie” (una videoteca/cineteca aperta ai ragazzi del quartiere), con il progetto “Cine legalità” (un cineforum organizzato per i ragazzi di una casa famiglia) e con  il progetto “Si può fare” (nell’ambito del quale sono stati organizzati degli incontri tra i ragazzi della casa famiglia e tutte quelle figure professionali/lavorative nelle quali si rispecchia o sperano di diventare).

Addiopizzo Catania è inoltre molto attenta al tema delle aziende confiscate, della loro gestione e della sorte dei dipendenti delle stesse. La normativa sul punto, infatti, è molto carente, e le gestioni di queste aziende sono troppo spesso fallimentari.

Solidarietà: il progetto “Regaliamo(ci) un Sorriso”

Infine, Addiopizzo Catania si occupa anche di solidarietà. Dare una mano concreta, anche attraverso la partecipazione dei cittadini e delle scuole, alle realtà associative presenti su territori difficili. A case famiglia, a parrocchie e famiglie disagiate, significa portare la legalità con gesti concreti. Significa spiegare in modo semplice che esistono realtà diverse da quelle criminali. E’ questo il progetto “Regaliamo(ci) un Sorriso”, che ogni anno, nel periodo natalizio, consente di consegnare giocattoli e beni di prima necessità a chi ne ha bisogno.

Oggi, Addiopizzo Catania ha in corso anche altri due progetti. Il primo è una proposta di riforma in tema di certezza della pena. Si tratta di una petizione, depositata alla Camera e al Senato, a cui è possibile aderire cliccando e firmando qui: https://goo.gl/v8sLHN

Recentemente poi, al fine di riqualificare i territori importanti di questa città, Addiopizzo Catania ha sostenuto l’iniziativa di alcuni cittadini di Santa Tecla (Acireale) volta alla realizzazione di un parco giochi per bambini.

Questa iniziativa sta per essere realizzata anche a Catania, al Villaggio Dusmet. Addiopizzo Catania ha raccolto i fondi necessari per la realizzazione del parco giochi con una campagna di crowfunding.

L’associazione ha ritenuto, infatti, che non potesse esserci un modo migliore per festeggiare questi 10 anni di attività, che facendo un piccolo dono alla città, con il coinvolgimento di tutti, con il riscatto sociale di una comunità, che ha il diritto e il dovere di prendersi cura di questa terra.

Addiopizzo Catania: 11 anni di attività sul territorio ultima modifica: 2017-02-28T16:06:54+01:00 da Redazione

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