Il 25 Marzo è la Giornata Mondiale dell’Endometriosi, un’iniziativa nata negli Usa ma diffusasi anche in Italia

L’Endometriosi è una patologia della quale soffrono, in Italia, oltre 3 milioni di donne in età fertile.

Come si manifesta l’Endometriosi?

L’Endometriosi può manifestarsi con l’inizio dei cicli mestruali ed andare spontaneamente in remissione con la menopausa, quando viene a mancare la produzione ormonale estrogenica che la alimenta.
Spesso non si sa di averla, anche se si avvertono i sintomi. Per scarsa informazione o per la difficoltà di parlare, anche con il medico, di dolori che colpiscono la parte più intima del proprio corpo, succede che si arriva alla diagnosi di endometriosi anche dopo molti anni.
Oggi esistono tutti gli strumenti sia per una diagnosi precoce sia per adottare terapie farmacologiche e/o chirurgiche che blocchino, ritardino o addirittura facciano parzialmente regredire la malattia.
Dietro l’insorgenza dell’endometriosi vi è una predisposizione genetica. Quindi una giovane donna, la cui mamma ha sofferto di questa malattia, ha da sette a dieci volte un rischio maggiore che anche lei possa svilupparla.

Non esistono riscontri scientifici che possano collegare l’endometriosi all’alimentazione. Una costante attività fisica invece aiuta in generale a star meglio.

Endometriosi: una malattia invalidante?

Endometriosi: una malattia invalidante?

L’Endometriosi ha origine dall’utero. La mucosa che riveste internamente la cavità uterina, mensilmente, si “sfalda”, provocando il ciclo mestruale. Questo “tessuto endometriale” in parte refluisce, attraverso le tube, in cavità addominale. In alcune donne predisposte si impianta provocando focolai di infiammazione che possono interessare anche organi vicini all’utero come il retto, la vescia e gli ureteri.
L’Endometriosi causa quindi dolori severi durante il ciclo e le ovulazioni, durante o dopo i rapporti sessuali, dolori pelvici cronici, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile.
E’ una malattia cronica e spesso invalidante. Per questo motivo è stata inserita nei nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Negli stati clinici “moderato” e “grave”, il Servizio Sanitario Nazionale coprirà le cure, le visita, gli accertamenti diagnostici ma si pagherà il ticket.

Sebbene si tratti di una malattia che, anche se curata e stabilizzata, può ripresentarsi negli anni, non deve creare allarmismo. Si tratta di una patologia benigna. Quindi il rischio che nel tempo possa generare tumori è trascurabile. E’ anche sbagliato pensare che una donna che soffre di endometriosi diventi per forza sterile.
Lo stato infiammatorio può provocare aderenze, cisti ovariche ed alterazioni delle tube, fino all’occlusione, quindi un ambiente sfavorevole alla fecondazione.
Ma una volta diagnosticata la malattia, in base alla storia della paziente, ad una visita ginecologia e ad un’ecografia trans vaginale, possono essere ritagliate terapie che tengano conto delle esigenze personali di chi soffre. Anche gli interventi chirurgici sono sempre meno invasivi e traumatici.

http://www.apeonlus.it/roma-25-marzo-iv-giornata-mondiale-dellendometriosi/

Alla Million Woman March for Endometriosis del 25 Marzo ci sarà anche l’Italia ultima modifica: 2017-03-24T08:05:23+01:00 da Rossana Nardacci

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