Qualche settimana fa vi parlammo del difficile rapporto tra genio italiano e brevetti. Invenzioni che hanno cambiato la storia, finite poi per essere attribuite ad altre persone. Una vera ingiustizia, ma sembra che gli inventori italiani abbiano imparato la lezione. Questo almeno nel caso di Angiolino Marangoni, l’imprenditore veronese che negli ultimi anni ha progettato (e registrato!) alcune invenzioni davvero interessanti.

Il genio di Angiolino Marangoni

Angiolino Marangoni inizia a lavorare da giovanissimo presso una famosa azienda di scarpe. Già durante questa esperienza cerca dei sistemi per limitare al minimo i rischi di infortuni e aumentare la produttività. Il genio di Marangoni partorisce così, in pochi anni, macchinari che migliorano di molto le condizioni e la produzione dell’azienda. Ovviamente tutti brevettati (non si sa mai!). Successivamente viene convocato per il servizio di leva obbligatoria che gli fa abbandonare il lavoro. Terminata la breve ed intensa parentesi militare, decide di mettersi in proprio aprendo un bar con la moglie. E nel tempo libero inizia a dedicarsi sempre di più alle sue più grandi passioni: lo sport e le invenzioni.

angiolino marangoni

Acquista un piccolo pezzo di terra dove realizza un campo di calcio per consentire ai figli di giocare a pallone in una struttura sicura. Fonda una società sportiva, la Jovenese, e inizia a brevettare diversi sistemi in grado di rendere sicuro ogni angolo del terreno di gioco. Avvia inoltre un’attività che diventa in pochi anni leader in Italia nella fornitura di macchine e attrezzature varie per i manti erbosi di campetti o stadi interi. Insomma, un bel traguardo che permette ad Angiolino Marangoni di trasformare le sue passioni in un vero e proprio lavoro. Senza mai trascurare l’aspetto burocratico dei brevetti.

Da Elvi-98 al Gancio Antinfortunistico Paola

L’invenzione che permette a Marangoni di farsi conoscere è Elvi-98. Il nome è in onore della mamma scomparsa all’età di 98 anni. Ma di cosa si tratta? Sono due piccoli pannelli luminosi che si installano appena sotto la targa posteriore e anteriore di un veicolo. I pannelli rispondono all’azione del guidatore, permettendo ai pedoni e agli altri veicoli di capire le sue intenzioni. In pratica si può sapere se sta rallentando o se ha deciso di proseguire senza fermarsi. Può sembrare banale, ma in questo modo il pedone intento ad attraversare la strada può capire se il veicolo sta frenando o meno (nella parte anteriore di un’automobile non esistono gli stop). Questa invenzione ha subito catturato l’attenzione di molte persone, tra cui le forze dell’ordine che hanno elogiato più volte la creatura di Marangoni. Brevetto quindi depositato (anche all’estero) con la speranza di vederlo presto installato in ogni veicolo.

angiolino marangoni
Elvi 98

Poi c’è il calcio, grande passione sia dell’inventore veronese che dei figli. E sono proprio loro a dare i nomi alle invenzioni di Marangoni. Il primo è Angelica ed è un macchinario in grado di tracciare le linee sul campo in pochissimo tempo, il tutto usando una vernice ecologica e atossica: il Bianco Angelica. Poi c’è Alessandro, la porta antiribaltamento, fissata a terra dal serpentone Anaconda (no, questa volta i figli non c’entrano). Infine c’è il gancio Paola (il nome della moglie) che tiene ancorata la rete sostituendo quelli in metallo, che in passato hanno provocato non pochi incidenti.
Queste sono solo alcune delle tante invenzioni di Marangoni, recentemente approvate dalla FIFA e utilizzate da alcune società di Serie-A. Piccoli oggetti (per alcuni anche banali) in grado però di rendere più sicuri i campi di calcio. Con un occhio sempre alla questione brevetti, per evitare spiacevoli sorprese.

Angiolino Marangoni: l’Archimede Pitagorico del nuovo millennio ultima modifica: 2017-07-18T07:38:56+02:00 da Gabriele Roberti

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