“Nella fantasia ho l’immagine sua, gli eroi son tutti giovani e belli”, recita così una canzone del cantastorie bolognese Francesco Guccini. E’ l’immagine che evoca immediatamente la parola eroe; termine tramandato dai miti e dalle storie di uomini impavidi in grado di contraccambiare un destino spesso cruento. Ma il nostro tempo offre esempi molteplici, rispetto a cosa o chi possa mai essere ritenuto eroe oggi. Sono eroi i padri, che lottano ogni giorno per portare avanti una famiglia. Sono eroi i figli che navigano nell’oceano della vita, fatto di profonde incertezze; con il coraggio di chi non teme poi così tanto il sopraggiungere delle rughe sul proprio volto. Sono eroi chiunque opera e si avvicenda in soccorso del prossimo: dal bambino chino sul pitocco per riservargli una moneta; a chi serve il pane con un sorriso nella mensa dei diseredati e dei dimenticati.

Infine, nel silenzio generale di chi compie buone azioni, stanno piccole sentinelle silenti come carezze di primavera; che alla vita di chiunque danno un valore che non conosce cifre. Medici che, come rivoluzionari, accolgono il richiamo di chi accusa ingiustizie nella propria terra e chiede “aiuto” a voce sommessa. E questa compagine, questo dono che per alcuni sembra giungere dal cielo, si identifica sotto la bandiera di un’unica organizzazione. Il suo nome è Emergency.

Emergency è la sua opera sociale

Emergency, come associazione, opera da più di vent’anni nel pianeta; è in tutto questo lasso temporale ha prestato soccorso, curando e riabilitando, più di sette milioni di pazienti; ricoverati in contesti sociali nevralgici. Perché, Emergency, organizzazione fondata da Gino Strada, nasce e cresce nell’obiettivo di prestare soccorso gratuito a tutte quelle vittime di guerra e di povertà, le quali non possono permettersi assistenza sanitaria. Molte denunce, pertanto, rispetto alle violazioni dei diritti umani perpetrate in medio oriente, derivano dal megafono di Emergency.

L’opera di Emergency si sostanzia in molteplici attività che vanno tutte a corroborare la linea etica e morale per la quale ha piantato radici. Dal sito ufficiale dell’associazione leggiamo quanto molteplici siano le opere da questa promosse: dalla costruzione di ospedali dedicati alle vittime di guerra; a centri per la riabilitazione sia fisica che sociale, delle vittime traumatizzate dai fenomeni bellici. Attraverso le FAP (First Aid Post) fornisce primo soccorso a chiunque si presenti ferito; attraverso servizi differenziati, assiste in maniera separata i bambini, presso centri pediatrici da loro gestiti, e adulti presso i centri sanitari per l’assistenza medica di base.

 L’equipe della quale può contare è costituita da una compagine medica che offre la sua competenza, non soltanto sotto il profilo professionale, ma anche didattico. In altre parole, Emergency recluta il suo personale rispettando criteri selettivi determinati, che abbraccino profili di competenza d’alto livello professionale. Attraverso la realizzazione di progetti di sviluppo nei paesi in cui concentra la sua attività, Emergency organizza corsi di formazione professionale per casi di medicina nevralgici; ad esempio, per pazienti con arti mutilati o semplicemente disabili.

Manifesto per una medicina basata sui diritti umani

Il principio etico sul quale si fonda l’opera di Emergency è il rispetto e la salvaguardia dei diritti umani. I principi paradigmatici che caratterizzano la loro attività, sono regolati dal Manifesto per una medicina basata sui diritti umaniSu questo documento è affermato il diritto fondamentale e inalienabile ad essere curato, senza distinzioni di classe o razza. Diritto esteso a tutti i membri della comunità umana richiedente una sanità che rispetti criteri precisi; elementi cogenti che raccontino equità, qualità e responsabilità sociale.
Eroi di Emergency: medici senza frontiere ultima modifica: 2017-01-16T17:12:49+01:00 da Carlo Festa

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