Croce e delizia del popolo italico, il calcio è da oltre un secolo più che una semplice passione. È amore incondizionato che ci porta a fare gesti estremi. Cose come seguire la squadra del cuore fino in Russia, rinunciando così a quel weekend programmato con i parenti della nostra ragazza. Un vero peccato. Ci sono poi attività parallele che si sono sviluppate attorno al mondo del pallone: bestemmia domenicale al bar, rutto libero davanti la partita (Fantozzi docet) oppure il fantacalcio.

Fantacalcio: quanto sei disposto a spendere?

Inventato dall’italiano Riccardo Albini, il fantacalcio è uno sport fantasy (di quelli che non ti fanno rimorchiare) che consiste nell’allestimento e nella guida di una nostra ipotetica squadra di calcio. Funziona così: verso giugno-luglio si iniziano a pregare amici e conoscenti affinché questi partecipino. Raggiunto il numero di partecipanti (da 4 a 10, ma ci sono anche le varianti estreme con interi quartieri popolari) si pianifica l’asta. Questa fase si incentra sull’acquisto dei giocatori che comporranno la nostra fantasquadra. Ogni giocatore ha a disposizione un tot di fantamilioni (termine usato per indicare la valuta del gioco) che dovrà spendere per 25 giocatori. Semplice direte voi. Col cavolo rispondo io. Il problema è che magari più persone riverseranno i propri interessi sullo stesso giocatore, scatenando così furiosi rilanci (non solo di fantamilioni, ma anche di oggetti) solo per aggiudicarsi il Pellissier di turno. E tanti saluti alla nostra amicizia decennale.

Come ti senti quando vinci un’asta

Pronti, via! Ora si fa sul serio

Dopo l’asta e la composizione del calendario, i superstiti possono dare il via al loro campionato. Prima di ogni turno di Serie A i fantallenatori (titolo che non ha nessun ascendente sulle ragazze) schierano la propria formazione. L’obiettivo è solo uno: sperare che i propri giocatori segnino, facciano assist, parino un rigore o prendano almeno 6 in pagella. Ma soprattutto che non si rompano. Perché quando parte il crociato anteriore del nostro miglior attaccante sono dolori per tutti.
Al termine della giornata di campionato, si fa il resoconto dei punti consultando le pagelle dei principali quotidiani sportivi. Se la somma totale di tutti i valori (voti, bonus, malus, insulti) è superiore a quella del nostro avversario, allora saranno 3 punti ed una bella settimana. Se invece inferiore, avremo un motivo in più per odiare il lunedì. Ah c’è anche il pareggio, così sarete in due a bestemmiare.

Lo faccio solo per soldi

Come tutte le cose belle della vita, anche il fantacalcio comporta l’utilizzo del vile denaro. Oltre alla gloria infatti, i partecipanti mirano a classificarsi primi per il bottino finale. Ma di che cifre stiamo parlando? Durante la fase di preparazione viene stabilito un contributo che ogni giocatore dovrà versare ogni settimana. Si parte dal semplice euro simbolico, fino alla permuta dell’auto personale. Immaginate quindi lo scenario: 10 individui che ogni turno di campionato versano 2 euro, il tutto per 38 volte. Senza che prendiate la calcolatrice, vi dico che fa 760 euro. Una bel gruzzoletto insomma. Ecco quindi che il primo posto (ma anche il secondo e il terzo, a seconda delle regole decise) diventa l’obiettivo numero uno. Ovviamente questo comporta non poco stress, e vi sono dei reparti nelle cliniche in Italia dedicati proprio ai fantallenatori che perdono tutto all’ultima giornata, inclusa l’auto di famiglia data in permuta.

Fantacalcio: lo sport estremo più praticato in Italia ultima modifica: 2017-10-18T09:30:02+02:00 da Gabriele Roberti

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