La leggenda della Ferrari

Quando si parla di Ferrari si parla italiano in tutto il mondo, è una leggenda. Tutti la conoscono, tutti la amano, tutti la sognano, ma pochi possono possederne una. La casa automobilistica di Maranello è in assoluto il miglior esempio di eccellenza italiana. La Ferrari è il top del lusso nelle auto sportive e nel corso degli anni è divenuta un vero e proprio status symbol. Inoltre la scuderia Ferrari detiene il record di premi per pilota e costruttore nella Formula 1 ed è forse la squadra più amata di sempre, non solo dagli italiani.

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Enzo Ferrari

Enzo Ferrari e il suo sogno

Enzo Ferrari nasce come pilota di auto da corsa. Nel 1929 fonda la Scuderia Ferrari a Modena e nel ’32 diventa il team corse dell’Alfa Romeo, al tempo uno dei migliori marchi di auto sportive e da competizione. Dopo alcuni anni di grandi successi Enzo Ferrari lascia l’Alfa. Un genio creativo come lui si sente evidentemente troppo stretto in un’azienda che punta prima di tutto al mercato. Così fonda la sua prima fabbrica di automobili, ma nel frattempo scoppia la seconda guerra mondiale. Durante tutta la durata della guerra i suoi stabilimenti produrranno esclusivamente pezzi per velivoli. La produzione si arresterà solo dopo il bombardamento alleato che colpisce l’officina distruggendola. Ma Enzo è un tipo che non si arrende e finita la guerra ricostruisce lo stabilimento, questa volta a Maranello. È il 1947 e sta iniziando la leggenda della Ferrari.

Colore rosso Ferrari

Quando si vede una splendida auto sportiva rossa che romba nella strada non c’è dubbio: è una Ferrari. Ma da cosa deriva questo tratto distintivo? Il colore rosso deriva da una decisione presa dalla Federazione Internazionale dell’Automobile negli anni ’20. A quel tempo per capire subito la nazionalità di un’auto da corsa, si era presa la decisione di attribuire a ogni Paese un colore. Così le auto inglesi erano verdi, le francesi blu, le tedesche bianche e le italiane rosse. La Ferrari ha deciso di mantenere questo colore come bandiera, come del resto ha fatto anche l’Alfa Romeo.

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Il cavallino rampante, l’emblema di una leggenda

Il cavallino rampante in testa all’auto ha una storia davvero affascinante. Era l’emblema posto sul caccia del maggiore Francesco Baracca, l’asso italiano della prima guerra mondiale. Fu donato ad Enzo Ferrari dalla madre di Baracca come porta fortuna e sembra proprio aver funzionato. Il cavallino rampante fu poi montato su tutte le vetture, diventando il marchio automobilistico più famoso del mondo. Simbolo di forza e di aggressività, ma anche di eleganza, il cavallino incarna alla perfezione tutte le qualità di una super car come la Ferrari.

Un orgoglio tutto italiano

Questo orgoglio tutto italiano è forse il prodotto più desiderato al mondo. La Ferrari incrementa infatti ogni anno il suo fatturato, ma per mantenere intatto il suo prestigio è stata costretta a limitare la produzione di vetture. Certo, i prezzi da capogiro limitano il mercato a una elite di ricchi, ma tutti vogliono sentirsi un po’ ferraristi. È così che sono nati i capi d’abbigliamento e i gadget con il marchio Ferrari. Oggi si possono trovare store dedicati in ogni principale città del mondo. Nello store di Milano sono addirittura presenti alcuni simulatori di Formula 1. Gli stessi simulatori si possono trovare
anche al museo Ferrari di Maranello e a detta di chi li ha provati garantiscono un’esperienza esaltante.

I sogni vivono per sempre

Enzo Ferrari se n’è andato all’età di 90 anni, in un caldo giorno di agosto nel 1988. Ma a trent’anni dalla sua morte, la casa automobilistica da lui fondata rimane un esempio insuperato dell’ingenio italiano allo stato dell’arte. È sempre così, gli uomini muoiono ma i sogni vivono per sempre.

Ferrari, storia di una leggenda tutta italiana ultima modifica: 2017-02-10T11:40:35+01:00 da Andrea Castello

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