Può un’auto diventare il simbolo di una nazione intera? Certo! Basti pensare alla Fiat 500 che in questi giorni compie la bellezza di sessant’anni. E nonostante l’età il suo fascino resta immutato. Oggetto del desiderio per milioni di persone, nel tempo ha subito vari restyling, ma il suo saper essere la più italiana di tutte le auto non l’ha mai perso. Riviviamo assieme la sua gloriosa storia.

Un’auto operaia

La Fiat 500, conosciuta anche come il Cinquino, nacque nel luglio del 1957 e fu un’auto pensata e studiata apposta per una determinata classe sociale: quella operaia.
In quegli anni l’Italia viveva il suo miracolo economico. La guerra era ormai un ricordo e numerose grandi aziende italiche (attive ancora oggi) si stavano affermando in tutto il mondo. Tra queste c’era la Fiat che all’epoca aveva appena lanciato la 600. Fu un successo, ma i dirigenti si accorsero che una buona fetta di popolazione non poteva permettersi quel modello. Iniziarono quindi i lavori per una vettura più economica ed accessibile a tutti. Partendo da un disegno ispirato al Maggiolino tedesco, gli ingegneri torinesi riuscirono a realizzare un motore affidabile a basso costo. Non solo nei materiali, ma anche nella manutenzione dello stesso. Per alcune riparazioni si potevano infatti utilizzare anche oggetti di uso comune.

fiat 500

Il 1 luglio 1957 la Fiat 500 venne presentata al Presidente del Consiglio Adone Zoli, mentre il giorno dopo sfilò al circolo Sporting di Torino. In entrambi i casi tutti rimasero affascinati dalla nuova creatura torinese, tanto da ricevere numerosi elogi. Nei giorni seguenti fece il suo esordio sul mercato ad un costo di circa 490.000 lire, ovvero un anno di stipendio di un operaio. Una cifra molto bassa, considerando la concorrenza. Ma un prezzo del genere comportava anche qualche sacrificio. Nella 500 l’allestimento era infatti molto spartano, con una cura dei dettagli decisamente approssimativa. Mancavano le cromature, le ruote erano fissate con quattro bulloni in bella vista e i vetri erano fissi. Si potevano aprire solo i deflettori (quelli piccoli), ma non potevano essere bloccati così da risultare fastidiosi per la guida. Ma tutte queste mancanze influirono sulle prime vendite?

Una cura d’altri tempi

Nonostante le belle premesse iniziali, le vendite non rispettarono le previsioni. L’azienda corse quindi ai ripari rilasciando un modello aggiornato nel settembre dello stesso anno. Ecco quindi la messa in commercio di due modelli: quello economico a 465.000 lire e la versione standard a 490.000. E chi aveva preso la prima versione a 490.000? La Fiat rimborsò con un assegno da 25.000 lire tutti coloro che avevano acquistato la 500 prima di settembre. Un caso unico nella storia dei motori. Inoltre venne garantito l’aggiornamento del motore gratuitamente in tutte le officine autorizzate. Insomma, un trattamento di tutto rispetto che convinse anche i più scettici. Nei mesi seguenti uscirono altre versioni (sport, tetto apribile etc.) fino alla 500 America, ovvero quella destinata al mercato americano.

fiat 500

La Fiat 500 al MoMA di New York

Decine e decine di versioni si sono susseguite negli anni. Un successo unico nel mondo dei motori tanto da trasformare la Fiat 500 in un vero e proprio simbolo dell’italianità. Sempre attuale, sempre apprezzata da chiunque, ancora oggi (con i nuovi modelli) risulta essere una delle auto più vendute. Una longevità record arrivata al sessantesimo anniversario. Per l’occasione il MoMA di New York (il museo d’arte moderna più famoso al mondo) ha deciso di omaggiare il piccolo gioiello italiano. Come? Con un’esposizione permanente di uno dei modelli più riusciti: la 500 serie F, prodotta dal 1965 al 1972. Un nobile traguardo per quella da tutti considerata come una delle automobili più riuscite nella storia.

Fiat 500: i sessant’anni dell’auto simbolo italiana ultima modifica: 2017-11-17T09:30:59+01:00 da Gabriele Roberti

Commenti