“La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio”

“La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio” cantava con voce melodiosa Julio Iglesias, il latin-lover per antonomasia, che ha mandato in visibilio e in orgasmo molte delle nostre mamme, direi pure le nonne. La canzone era Se Mi Lasci Non Vale del 1976, dove el mujeriego, lo sciupafemmine, osava persino teorizzare che ‘quando un uomo tradisce, tradisce a metà’. Già m’immagino a quale nobile parte del corpo quella metà si riferisca. E il mascalzone era pure un gran maschilista perché pure noi donne siamo ben capaci, alcune addirittura desiderose (PRESENTE) di tradire a metà, per quanto ami coinvolgere anche la mia bocca di rosa. Io sono un’italiana con la valigia sul letto, sempre pronta a lasciare lidi, persone, situazioni per andarne a scoparne, ops refuso, scoprirne di nuove. Intanto mi presento: sono Roberta, Robbie nel mondo digitale, 45enne milanese spuria essendo illegittimamente meneghina perché di orgogliose origini laghé, per la precisione di Bellano, Lago di Como sulla sponda dei veri spustadi, come diciamo noi in gergo, o in italiano, svalvolati. Nasco quindi in un contesto di cantastorie, affabulatori, contrabbandieri, contaballe, romanzieri, ombriaconi …

Dall’Irlanda a Madrid, fino a New York

E sviluppo la favella, anzi le lingue viaggiando come una trottola e vivendo per qualche anno nella verde e matta Irlanda, per poi trasferirmi a Madrid a studiare lo spagnolo ma soprattutto a ir de juerga ossia fiestas, per passare poi alle mille luci di New York, innamorarmi di un bellissimo indiano Sikh e andarci a vivere insieme (be’ l’avreste fatto anche voi: viveva in una penthouse nell’Upper West Side. Vagabonda sì ma con pedigree chic). Dopo visto non rinnovato, lavori persi, relazioni scoppiate faccio ritorno alla base milanese, piglio una laurea in lingue e letterature straniere per placare la disperazione della mia paziente famiglia. La figlia al prodigo, con una tesi sull’erotismo, lascia di stucco la commissione di esame ciarlando di autoerotismo, ménage a trois, fuck festival letterari, lesbismo, incesto … E si porta a casa una grossa grassa laurea con tanto di lode. Eh sì, con le lingue ci ho sempre saputo fare… Dopo numerosi e avventurosi viaggi in giro per il globo, stando stretta nella mia pelle e nella mia penisola, e molteplici lavoretti, amori, dissapori, uomini, ometti, donne, cani e gatti trovo finalmente la mia non retta via nello scrivere, prima come traduttrice poi come scribacchina.

SEXCAPADES – La Mia Vita Orizzontale

Per dieci anni collaboro con la redazione rock della rivista Rolling Stone, per la quale curo anche la rubrica della mitica Pamela Des Barres, aka Miss Pamela, la groupie per eccellenza del mondo dorato del rock. Per Men’s Health scrivevo sotto falso nome sordide fantasie femminili a uso e consumo dei maschi. Oggi continuo la mia maliziosa collaborazione giornalistica con altre testate mainstream, tra cui Starbene (o meglio Starpene!), dove la mia arguta e profonda gola viene periodicamente censurata.
Ma io non mi do per vinta. Mai. E in barba alla crisi editoriale, riesco ad afferrare, oh yes le cose nella vita vanno prese, la tanto agognata collaborazione con una leggendaria rivista, antesignana della libera espressione della parola e dei (s)costumi. Famiglia Cristiana? Oggi? Stop? O forse Playboy? Sì, Mr. Hugh Hefner è il mio boss. Finalmente trovo la mia peccaminosa destinazione scrivendo la rubrica SEXCAPADES – La Mia Vita Orizzontale, dove proseguo nella mia missione. Quale? La mia missione è sempre stata quella di stimolare il sesso allegro, consapevole, inebriante. Infatti, mio mantra musicale è da sempre give it away give it away give it away (insomma dalla, dalla, dalla. Imperativo) dei Red Hot Chili Peppers. E come citazione cinematografica, riprendo una frase di Maude Lewboski, interpretata da una splendida Julianne Moore, dal Grande Lebowski: “La mia arte è encomiata per la sua natura vaginale”.

RobbieDoesBlogging

Un bel dì, dopo dieci anni che mi veniva proposto e suggerito da ogni parte, finalmente fondo un blog online. Il domain che avrei tanto voluto era www.blogjob.org ma i miei spindoctor me l’hanno impedito. Boooring… E ci siamo accordati su www.robbiedoesblogging.net. Il nome del mio blog, RobbieDoesBlogging, con un’insana dose di autoironia è ripreso da uno storico film porno americano dei tardi anni Settanta, ‘Debbie Does Dallas’. In pratica, Debbie si fa Dallas, con tanto di ‘pom-pom’ che volano e squadre in visibilio. Quel film, insieme all’altro iconico porno di quell’era, il notorio Deep Throat – Gola Profonda, fanno parte della cosiddetta Era Dorata del Porno. Quando un manipolo di arditi ‘cineasti’ decise di infrangere i tabù imperanti nella vita sessuale americana durante il periodo dell’imminente rivoluzione sessuale. A ricerca in primis a svolgere un ruolo chiave nella mia vita di pellegrina del dharma, sempre anelante verso qualcosa di nuovo e di sconosciuto. Mai seduta e sedata. Riposerò sugli allori a fine corsa ma, nel frattempo, rifuggo a gambe levate la monotonia e la sedentarietà. E pure la monogamia. Assaporando ogni fruttifero, proibito, indigesto boccone che la vita mi pone sul piatto. Femmina dotata d’insani appetiti sono. E vi racconterò le mie avventure in giro per il globo con una decisa e profonda preferenza per New York, Venezia, Malta e Stromboli.

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La ragazza con la valigia (sul letto) ultima modifica: 2017-06-28T07:24:45+02:00 da Robbie

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