L’ Italia non si ferma nella lotta contro la mafia

Il 21 Marzo viene celebrata la Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia.

Commemorazioni, ricordi in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia

E’ un’occasione per ricordare, durante il primo giorno di primavera, tutte le vittime innocenti di Mafia. Vedove, figli senza padri, madri né fratelli. Parenti delle vittime conosciute, il cui nome richiama subito una forte emozione. Familiari il cui nome dice poco o addirittura nulla.
Per questo motivo è un dovere civile ricordarli uno per uno. Ed il nostro Belpaese partecipa pienamente in ciò. E’ stato scelto il primo giorno di primavera affinchè in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la “primavera di verità e di giustizia sociale”.

Mafia: non è solo un problema del Sud ma riguarda tutti!

La mafia, come ha già detto il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione della celebrazione tenutasi a Locri, è una lotta che riguarda tutti. Una lotta che non deve assolutamente fermarsi. Essa deve concentrarsi sulla “zona grigia”, sulle paludi dell’arbitro della corruzione in cui essa prospera. E’ ancora forte. Molto forte. E fin troppo presente.
L’Italia ha fatto molti passi avanti. E non deve assolutamente fermarsi. Deve continuare a lottare perché la mafia è un fenomeno universale. La lotta alla mafia è un dovere. Un’esigenza morale e civile. Una necessità per tutti. Come diceva Giovanni Falcone, “la mafia non può fermarsi ad una sola stanza, ma deve coinvolgere l’intero palazzo”.

L’Italia e tutti noi Italiani, provenienti da Nord, Sud,Centro Italia, dobbiamo lottare tutti insieme. E soprattutto non farci travolgere o ingannare dalla corruzione perché la corruzione è la madre di tutti i delitti mafiosi. Tra le vittime delle atrocità mafiose non ci sono solo coloro che l’hanno contrastata. La mafia non risparmia nessuno.

Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano: tre nomi ed un solo luogo del nostro immaginario collettivo

Parlando di Mafia, il nostro immaginario collettivo ci porta subito alle vittime che hanno fatto la storia del nostro Paese. Testimoni di una tragedia che ha colpito l’intero popolo.
Prima di tutto Falcone e Borsellino. Un binomio inscindibile. Due grandi uomini molto uniti in vita. Legati da un mestiere che per loro era una missione: liberare la società civile dall’oppressione di un  male incurabile. La mafia. Essa nasce, vive e prospera nello stesso umore nutritivo prodotto dalla Sicilia.


La tragica ed orribile fine di Falcone e Borsellino li ha fusi insieme. Lottarono fino alla fine della loro vita contro la mafia in Italia ed a livello internazionale.
Falcone fu assassinato insieme alla moglie ed ai suoi uomini di scorta nella Strage di Capaci.
Borsellino invece fu assassinato insieme ai suoi agenti di scorta nella Strage di Via d’Amelio. Anche Boris Giuliano lasciò un segno indelebile in Sicilia. Poliziotto italiano, Capo della Squadra Mobile di Palermo, fu assassinato da “Don Luchino”, criminale italiano legato a Cosa Nostra. E’ doveroso ricordare anche Salvo Lima. Politico Italiano, Parlamentare Siciliano della DC ucciso da Cosa Nostra.
Don Giuseppe Puglisi, presbitero italiano. Vittima di Cosa Nostra.
Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale e prefetto italiano ucciso durante un agguato mafioso insieme alla moglie ed al suo agente di scorta.
Libero Grassi, imprenditore italiano ucciso da Cosa Nostra dopo essersi opposto ad una richiesta di pizzo. Divenne simbolo della lotta alla criminalità.

La Mafia deve essere combattuta tutti insieme. Dobbiamo lottare soprattutto per rispetto della nostra libertà personale. Non dobbiamo diventare schiavi di un fenomeno atroce che ci toglie appunto la libertà, la speranza.

http://www.agi.it/politica/2017/03/19/news/le_frasi-chiave_del_discorso_di_mattarella_contro_la_mafia-1600800/

Mafia e memoria: un binomio inscindibile per non dimenticare le vittime italiane ultima modifica: 2017-03-21T07:52:25+01:00 da Rossana Nardacci

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