“Per crescere un figlio ci vuole un intero villaggio”, recita un detto africano. L’idea, ancora molto attuale, è che una mamma non dovrebbe mai sentirsi sola. In effetti, fino a qualche generazione fa, le donne potevano contare sulle reti familiari: nonne, zie, sorelle e cugine si sostenevano reciprocamente scambiandosi consigli e confidandosi timori.

Su Internet sono esplosi i servizi a misura delle mamme digitali

Benvenuti nell’era del “villaggio 2.0”, in cui blog, community, gruppi Facebook e pagine Instagram sostituiscono le grandi famiglie di un tempo

Quell’ancestrale valore della condivisione trova oggi una nuova forma grazie alle tecnologie. Benvenuti nell’era del “villaggio 2.0”, in cui blog, community, gruppi Facebook e pagine Instagram sostituiscono le grandi famiglie di un tempo nel dare risposte sul tema dei bambini.

A dare queste iniziative sono sempre neomamme che oggi sono diventate mamme digitali. Una mano sulla culla, l’altra sullo smartphone, hanno dato forma a progetti che sono decollati grazie alla rete investendo molto tempo, ma pochissimi soldi.

Per alcune mamme digitali è addirittura diventato un lavoro che permette di conciliare al meglio vita privata e professionale.

Un gruppo Facebook per scambiarsi informazioni e pareri

Federica, 33 anni e mamma di una bambina di 20 mesi. E’ una delle mamme digitali

Federica, 33 anni e mamma di una bambina di 20 mesi. E’ una delle mamme digitali che ha fondato Mamì Club, un gruppo su Facebook dedicato alle mamme di Milano e dintorni per scambiarsi informazioni e consigli. Conta più di 10mila mamma iscritte. Arrivano 50 domande al giorno.

Questo blog è diventato una fonte di guadagno per Federica, la quale si è sempre occupata di marketing e comunicazione. Constatando il rapido successo del gruppo, ha pensato di creare un vero e proprio club gratuito per tutte le mamme digitali. Così ha contattato professionisti e fornitori di servizi per l’infanzia (pediatri, tate, negozianti) che riservano uno sconto alle iscritte. Da queste partnership derivano i guadagni di Federica.

Una community per parlare di maternità in modo ironico

Soraida, 35 anni, mamma di due bambini. Ha creato The Womoms, una community di mamme ironiche che non vogliono mettere in secondo piano la loro femminilità.

Il progetto è nato su Instagram nell’Ottobre del 2013 per parlare della maternità non solo in termini di poppate, cambio pannolini, svezzamento. Oggi raccoglie 800mila foto postate dalle 52mila mamme digitali che seguono tutti i canali: il blog, la pagina Facebook ed Instagram.

Soraida ha appena lasciato un impiego precario full time lontano da casa che la teneva troppo lontana dai suoi figli. Ha investito così su questa passione che le permetterà di dedicare loro più tempo.

Un blog che aiuta le mamme a credere in se stesse

Adele, 39 anni, mamma di due bambini. Ha creato mammeimperfette.com, un blog che insegna alle mamme ad acquisire fiducia in se stesse. I genitori con un’alta autostima hanno bimbi sicuri, autonomi e sereni. Il blog è seguito da quasi 7mila mamme.

L’idea del blog è nata dal fatto che Adele prima di diventare mamma aveva poca fiducia in se stessa. Così, grazie al blog, ha voluto  parlare di quanto sia importante avere fiducia in se stesse.

Nel 2011, dopo la nascita del secondo figlio, Adele si è buttata in quest’avventura. Ha realizzato da sola la parte tecnica, dopo aver investito 3mila euro in un corso di marketing digitale che le ha insegnato a creare il sito e scrivere un e-book.

Mamme digitali: grazie alla rete risolvono i problemi pratici della vita sentendosi meno sole ultima modifica: 2017-11-03T09:30:01+01:00 da Rossana Nardacci

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