Ruud Gullit, uno dei più forti giocatori di tutti i tempi che ha segnato un’epoca

“Gli Italiani sono un po’ melodrammatici e non accettano di sentirsi dire un “no”. Gullit si racconta con una lezione di calcio dal titolo “Non guardare la palla”. E ricorda il periodo passato nel nostro Paese.

Quando Gullit era in campo, gli altri sparivano. Allo stadio o in Tv, inevitabilmente ci si ritrovava ad inseguire con gli occhi solo e soltanto quella pantera nera dai capelli simili alla criniera di un leone. Pelle scura, originario del Suriname, in Sudamerica, l’olandese Ruud Gullit sovrastava i suoi avversari dall’alto del suo metro e novanta e li batteva anche in velocità.

Gullit e l’Italia

Gullit è stato uno dei giocatori più forti di sempre. Ha vinto tantissimo in Italia ed in Europa. Oltre che calciatore è un uomo di spettacolo e molto impegnato socialmente. In Italia è rimasto otto anni, dal 1987 al 1995, dall’epopea del Milan all’esperienza alla Sampdoria.

E’ tornato nel nostro Paese per promuovere il suo primo libro: Non guardare la palla. Un titolo significativo perché durante le partite la gente guarda solo il pallone. Invece bisogna guardare anche altrove. Ad esempio pià avanti, dove ci sono gli attaccanti. E’ li che c’è il pericolo.

Gli Italiani melodrammatici. Perché?

Nel suo libro, il calciatore parla anche di noi Italiani definendoci “melodrammatici”. Gli Italiani non conoscono la parola “no”. E rifiutano di sentirsela dire. Chiedono l’autografo in qualunque momento ed i giornalisti interviste in ogni secondo. Però Ruud ama ed ha amato il nostro Paese.

Il primo ricordo del nostro Paese: il Diavolo

Gullit nel suo libro ricorda quando scelse il Diavolo. Durante un torneo tenutosi al Campo Nou di Barcellona, c’era anche il Milan. Dopo una partita, negli spogliatoi, si presentò Ariedo Braida, dirigente rossonero. Lui non parlava inglese ed il campione olandese non parlava italiano. Fu una comunicazione a gesti. E proprio in quell’occasione che Ruud scelse il Diavolo.

Non guardare la palla” di Ruud Gullit: una lezione di calcio italiana ultima modifica: 2017-02-14T20:56:02+01:00 da Rossana Nardacci

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