Roberto Carlino e lo spazio

Lo spazio. Sogno di intere generazioni coronato da pochi eletti. La rappresentazione più estrema dell’esplorazione nonché la più misteriosa. Ma quando pensiamo allo spazio non dobbiamo soffermarci solo alle passeggiate nel vuoto cosmico o alle missioni su pianeti e satelliti lontani, ma anche al lavoro fondamentale che viene svolto ogni giorno nei futuristici laboratori sulla Madre Terra. E Roberto Carlino, da diversi mesi, fa parte proprio di quella schiera di “cervelloni” impegnati nel trovare le risposte ai numerosi quesiti che l’uomo si pone da sempre.

Da precario alla Nasa

Roberto Carlino è un ragazzo di 27 anni laureato in Ingegneria Aerospaziale a Napoli a soli 23 anni con 110 e lode e menzione da parte di tutta la commissione esaminatrice. Una mente brillante con una preparazione eccelsa, pronto a mettersi in gioco nel mondo del lavoro e della ricerca. Il suo sogno, sin da piccolo, era infatti quello di realizzarsi nel suo campo e di contribuire alla causa spaziale, proprio come tanti altri giovani appena laureati. Un sogno che però ha dovuto fare i conti con la dura realtà del suo Paese che non ha saputo sfruttare il suo genio.

Terminati gli studi, Roberto ha iniziato a inviare curriculum a tutte le principali agenzie spaziali e di ricerca italiane: Agenzia Spaziale Italiana, Centro Italiano Ricerca Aerospaziale, Thales Alenia Space e tante altre. In molti casi però il giovane ingegnere non ha ricevuto nemmeno una risposta, vedendosi negata così anche la possibilità di un semplice colloquio. Decide quindi di partecipare ad un master a Roma, anche e soprattutto per entrare in contatto con le altre realtà del settore. Ed è proprio con il master che Roberto ha l’opportunità di farsi notare dalla Nasa, l’agenzia spaziale americana, con un viaggio in California e la possibilità di presentare un progetto per una missione spaziale elaborato durante il master dallo stesso Roberto e i suoi colleghi.

Rientrato in Italia, l’ingegnere napoletano invia il curriculum alla Nasa, rimasto colpito dalla bellezza delle strutture made in USA, e continua con il suo tirocinio non retribuito e senza nessuna speranza di carriera, quando riceve a sorpresa una risposta dalla California. Di colpo il sogno di Roberto si fa più vivo che mai con l’opportunità di un tirocinio pagato di sei mesi negli ambiti laboratori americani e la possibilità di realizzarsi nell’agenzia spaziale più famosa al mondo. Terminato il tirocinio nei mesi scorsi, gli viene offerto un contratto di 3 anni come membro del team della missione Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il programma di ricerca per l’individuazione di altri pianeti in grado di ospitare la vita e che vede inoltre la partecipazione del colosso Google.

Attualmente Roberto Carlino sta lavorando al progetto Tess, ma si è dichiarato più volte dispiaciuto per il trattamento ricevuto dalle agenzie italiane, rimaste indifferenti nei confronti di quel genio sognatore poco più che ventenne. Sembra un paradosso, infatti, essere scartato dalla ricerca italiana per poi ritrovarsi al centro di un progetto presso la Nasa, ma per Roberto viaggiare e spostarsi è un passo fondamentale per la crescita di una persona, purché questa non sia obbligata a farlo, proprio come è accaduto al giovane ingegnere italiano.

Roberto Carlino: ricercatore della Nasa ultima modifica: 2016-08-03T16:09:32+02:00 da Gabriele Roberti

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