Simone Paccagnella è uno di quei “folli” che hanno deciso di vivere il lato più avventuriero del viaggiare.
La voglia di conoscere il mondo ci ha sempre spinto a compiere gesti avventurosi, folli ed estremi. Le storie di uomini e donne che a bordo di una barca, di una moto o di una bicicletta hanno deciso di girarsi il globo sono sempre più frequenti, regalando a tante persone ore di svago e sogni ad occhi aperti attraverso i loro racconti.

Autostop

Ci sono poi quelli che il viaggio decidono di farlo chiedendo un passaggio alla gente comune, a chi si trova casualmente a transitare dalle loro parti come un semplice padre di famiglia di ritorno dal posto di lavoro o una madre impegnata a riportare i figli a casa dopo la scuola.
Questa frontiera di viaggio, per certi versi forse la più estrema, è l’autostop. Prendersi lo stretto necessario, caricarselo sulle spalle e incamminarsi sul bordo di una strada con la sola speranza di incrociare una macchina disposta a farci risparmiare qualche chilometro a piedi.
La  storia di Simone, infatti, narra il suo rientro in Italia dall’Estonia a suon di lunghe passeggiate, passaggi di fortuna e paesaggi unici. Perché il bello dell’autostop, secondo Simone, è proprio questo: ti permette di godere ogni singolo dettaglio del mondo che ti circonda e di assaporarne l’essenza. E tutta questa bellezza finirà col cambiarti, proprio come è successo al nostro protagonista.

Il racconto di Simone

Simone è un ragazzo di Torino con la fissa del viaggiare, il racconto del suo viaggio ha inizio durante il periodo universitario all’età di ventidue anni. Come ogni studente universitario che si rispetti, Simone sognava di poter vivere un’esperienza Erasmus. E come per ogni studente universitario che si rispetti, il termine Erasmus per Simone significava soprattutto divertimento, incroci con altre culture, gente straniera e notti brave in città sconosciute.
Durante il secondo anno dell’Università di Torino Simone fece domanda per l’Inghilterra, ma i sogni di imparare l’inglese come Sua Maestà comanda svanirono con le graduatorie dei posti assegnati. Troppe domande, troppa concorrenza e per il giovane torinese l’Inghilterra rimase un sogno.
L’anno seguente Simone fece nuovamente domanda, ma questa volta preferì orientarsi verso mete meno ambite. La scelta era tra la calda e soleggiata Las Palmas, con tanto di noce di cocco ad attenderlo in spiaggia, o le città di Riga e Tartu, freddi e misteriosi centri abitati del Nord Europa dove difficilmente uno studente penserebbe mai di vivere il suo periodo migliore.
Lo spirito avventuriero e la curiosità di Simone lo spinsero a scegliere la città di Tartu, in Estonia, dove venne accolto da tanti altri studenti riuniti dentro un unico palazzo, il Raatusee, condividendo così appartamento, bollette e perplessità con ognuno di loro.
Terminati i mesi in Erasmus, giunse il momento di tornare alla realtà e Simone decise di farlo a modo suo: in autostop. Ad accompagnarlo in questa folle avventura il suo amico spagnolo Jonay, studente universitario conosciuto proprio a Tartu con cui riuscì a creare un ottimo rapporto nella fredda Estonia.

 

Un viaggio di quasi tremila chilometri attraverso il cuore dell’Europa senza avere mai la certezza di chi si andrà ad incrociare durante il lungo cammino.
Attraverso ripari di fortuna, fatiscenti B&B e automobilisti indisciplinati, Simone e Jonay vivranno situazioni al limite dell’assurdo, dove occorrerà sangue freddo e grande sacrificio per non impazzire e mollare il proprio zaino sul ciglio della strada.
Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Croazia e Slovenia i paesi attraversati nel lungo itinerario dei due viaggiatori dove entreranno in contatto con realtà e culture diverse, ma sempre in grado di lasciare qualcosa nell’animo di quegli studenti partiti da Tartu armati semplicemente di nulla.

Un’esperienza che porterà significativi cambiamenti in Simone, narrati con grande cura e ironia sulle pagine del suo libro 2 Erasmus in autostop (opera in realizzazione con il crowdfunding su www.bookabook.it/projects/2-erasmus-in-autostop) dove sarà possibile leggere dettagli e curiosità del viaggio di rientro dello studente partito per migliorare il proprio inglese e divertirsi, ma tornato più adulto di prima.

Simone Paccagnella e Jonay ultima modifica: 2016-07-21T09:21:54+02:00 da Gabriele Roberti

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