Cosmopolita ed elegante, Trieste è da sempre terra di contaminazioni culturali e crocevia tra Mitteleuropa e Mediterraneo.
Città della bora che elettrizza e lascia senza fiato e dei caffè, che affascinano con la loro atmosfera retrò. Città dall’identità storica peculiare, frequentata ed amata in passato da poeti e scrittori, come Jamece Joyce, Italo Svevo ed Umberto Saba che la definì “pensosa e schiva”.

Un’area cosmopolita ed elegante, fatta di paesaggi magnifici ed atmosfere un po’ retrò

Un’area cosmopolita ed elegante, fatta di paesaggi magnifici ed atmosfere un po’ retrò
Una terra da scoprire

Il tour nel capoluogo giuliano non può che iniziare dal cosiddetto “salotto di Trieste”, ovvero Piazza Unità d’Italia, la piazza aperta sul mare più grande d’Europa. Essa è abbellita da una schiera di sontuosi edifici, come il Palazzo della Luogotenenza austriaca, oggi sede della Prefettura e Palazzo Stratti con lo storico Caffè degli Specchi.

Luoghi simbolo della città di Trieste

Il Molo Audace è un altro luogo simbolo della città. Lunga e stretta lingua di pietra sospesa nell’acqua, dalla quale godere di una incomparabile vista della città e di strepitosi tramonti sul mare.
Ma Trieste stupisce anche dall’alto del Colle San Giusto, dominato dal castello e dalla cattedrale omonimi, la cui storia è lunga quanto quella della città. O ancora, dall’alto dell’ottocentesco Castello di Miramare, costruito per volontà dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo per abitarvi assieme alla consorte Carlotta del Belgio. Con il suo rigoglioso parco sulla punta del promontorio di Grignano è il primo affascinante colpo d’occhio che si ha entrando a Trieste, percorrendo la panoramica strada costiera.

La pittoresca Baia di Muggia

La pittoresca Baia di Muggia
Un vero e proprio borgo marinaro

La Baia di Muggia è la grande protagonista del paesaggio e della storia triestina. Qui il mare è vissuto tutto l’anno, tra il relax nei “bagni” della riviera e le passeggiate lungo le tante spiagge del golfo.
Per calarsi nella speciale atmosfera di un borgo marinaro, basta spostarsi qualche km verso Est, a ridosso del confine sloveno, dove si trova Muggia. Approdando nel suo caratteristico porticciolo, pare quasi di ritrovarsi tra le calli e le piazzette di una piccola Venezia, ma senza canali. Qui non solo le architetture, ma anche il dialetto, i costumi e le tradizioni gastronomiche testimoniano antiche legami con la Serenissima.

Lungo il sentiero di Rilke

Dall’altra parte del golfo di Trieste, rispetto a Muggia, si trova la località di Duino, famosa per il maestoso castello costruito su una roccia carsica a picco sul mare. Risalente al 1389, nel corso dei secoli ha ospitato personaggi illustri come Franz Liszt, Gabriele d’Annunzio, Mark Twain e Reiner Maria Rilke, che qui ha composto le Elegie Duinesi ed a cui è intitolato il magnifico sentiero panoramico che porta fino alla baia Sistiana. Esso è immerso nella Riserva Naturale delle Falesie di Duino, in una cornice inframmezzata da boschi e bianchi ciglioni calcarei.

Trieste: tra caffè storici ed osmize

Trieste: tra caffè storici ed osmize
Il caffè è un’istituzione triestina

A Trieste il rito del caffè ha radici lontane. Già nel ‘700 il capoluogo giuliano è porto franco per l’importazione di caffè. Le attività di torrefazione contribuiscono a diffonderne il consumo, tanto che Trieste è tra le prime città europee a dar vita alle “botteghe da caffè”, che in breve tempo diventano luoghi di ritrovo prediletti per incontrarsi ed intrattenersi.
Dal Tommaseo, con vista sul mare, al rinomato Caffè degli Specchi, passando per l’elegante Caffè San Marco, gli storici caffè triestini rappresentano una delle anime della città, attirando cittadini e turisti con la loro atmosfera rilassata e senza tempo.
A Trieste, insomma, il caffè è una cosa seria ed il suo intenso profumo si respira nell’aria. Il legame con questa bevanda è così forte che è stato addirittura coniato un lessico apposito. Per ordinare un espresso a Trieste bisogna chiedere un “nero”. Quello macchiato invece viene detto “capo”.

Aperitivo rurale

Dal clima rustico e schietto, solitamente a conduzione familiare, le osmize non sono ristoranti, né osterie e neppure agriturismi. Ma posti di ritrovo e ristoro tipici dell’Altopiano Carsico.
Vi si possono consumare ed acquistare solo alimenti (formaggi, salami, uova, verdure, dolci, pane) e bevande (vini e liquori) prodotti dagli stessi gestori, i quali per alcune settimane aprono le loro case e giardini, offrendo i propri prodotti in degustazione.
Nelle provincia di Trieste, per lo più nella zona del Carso, ci sono circa 50 osmize, molte delle quali incorniciate da paesaggi stupendi.

 

Trieste e la sua terra: crocevia tra la cultura latina e quella nordica ultima modifica: 2017-11-08T09:30:09+01:00 da Rossana Nardacci

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