Nel mondo è, da sempre, uno dei crocevia atletici più importanti ed agognati da raggiungere e praticare. In Italia è, senza ombra di dubbio, sport nazionale per eccellenza. Il calcio, nella società attuale, è La Mecca dei suoi fedeli: se ne parla, si vive, si gioca, su tutti i livelli, dal professionale al semplice calcetto del giovedì tra amici. È per questa sua ampia portata che si fa sempre più portatore di un insieme di valori imprescindibili. Valori etici, morali, solidali. Il calcio unisce, esclude ogni discriminazione, raduna gli emarginati sotto un’unica bandiera, annienta gli estremismi. In un’ottica del genere, si può ben intuire il peso rivestito da una competizione che ha appena preso il via, in Francia: l’ottava edizione del Mondiale femminile.

Mondiale femminile: la nazionale italiana
Le azzurre – Credit: greenme.it

La giusta visibilità al Mondiale femminile

Con, finalmente, una cassa mediatica altisonante (data la sua trasmissione in TV) il Mondiale femminile è degno di poter dare lustro a un settore che recita perennemente il ruolo di contraltare alla sua controparte maschile. Quest’ultima naturalmente più sponsorizzata, naturalmente più venduta, a oggi, molto probabilmente anche più tecnica. Ma non è questo il punto, quanto più dare la giusta visibilità a chi nel corso del tempo ha dimostrato di meritarla.

Francia 2019

Il torneo, come detto, si svolgerà in terra francese, spalmando gli incontri in nove stadi che vanno dalla capitale Parigi, a Marsiglia, alla suggestiva Le Havre e vede proprio i padroni di casa favoriti. Le Bleues, impegnate nel girone A, hanno in rosa tantissime calciatrici del Lione, il club forse più forte, indiscutibilmente più titolato, al mondo, con all’attivo soltanto due sconfitte nelle ultime nove stagioni. Un carrarmato vero e proprio. Tra i 24 team presenti, figurano anche gli Stati Uniti, campioni in carica. La Germania, della stellina Dzenifer Marozsan, una delle calciatrici più pagate in generale, e le nostre azzurrine.

Mondiale femminile: la nostra nazionale
Le nostre ragazze – Credit: firenzetoday.it

L’Italia torna alla ribalta nel Mondiale femminile

L’Italia torna alla ribalta in un Mondiale dopo un ventennio esatto dall’ultima volta, Usa ’99. Lo fa partendo umile, con una preparazione fisico/tattica inferiore rispetto alle big. Ma con un gioco assolutamente niente male e che le ha portate a non steccare l’esordio. Il 2-1 ai danni dell’Australia, maturato in rimonta, porta il doppio graffio sul tabellino di Barbara Bonansea, centrocampista della Juventus, con la quale già ha avuto modo di mostrare le sue qualità durante la stagione coronata con lo Scudetto. Era utile partire bene. Sarà necessario battere la Giamaica il 14 per arrivare contro il Brasile a punteggio pieno, rilassati e con più di una mano sulla qualificazione. Questo, sul piano prettamente settoriale.

Mondiale femminile: esultanza
Buona la prima – Credit: gonfialarete.com

Emozioni

Poi c’è il significato del momento, che è storico. Perché il 9 Giugno una Nazione ha guardato, ha tifato, alcuni si sono commossi, per una nazionale di calcio femminile. Per la nostra nazionale di calcio femminile, dimostrandosi frutto di quel seminato fatto dai vari team, che hanno investito nelle squadre women quando qualsiasi cosa suggeriva il contrario. E dalle giocatrici, che hanno continuato a inseguire il loro sogno, pure nelle difficoltà, senza proclami di sorta. Solo continuando a calciare un pallone ed emozionando, emozionandosi.

Mondiale femminile: importanza, significato e cuore azzurro ultima modifica: 2019-06-11T16:00:55+02:00 da Giovanni D. Putaro

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