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Nasce il vino del Duomo, un rosso per restaurare la Cattedrale

vino del duomo

A Milano è nato un vino decisamente speciale. È il vino del Duomo, prodotto in Valpatena (valle che parte da Verona e sale verso i Monti Lessini) e imbottigliato dalla cantina Collina dei Ciliegi. Perché è speciale? Perché servirà a finanziare il restauro di cui la cattedrale necessita.

Com’è nato il vino del Duomo

Presentato lunedì 11 ottobre, il vino del Duomo è un rosso Igt nato proprio per questo scopo. Ed è un piccolo gioiello, con l’etichetta disegnata dal wine designer Mario di Paolo. Per acquistarlo, è necessario rivolgersi allo store del Duomo, oppure recarsi a La Rinascente Milano. Ma è possibile comprarlo anche online, sull’e-shop della cattedrale e su quello della Collina dei Ciliegi. Infine, sarà il “vino del mese” presso il Maio Restaurant e presso lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel. Ma, il vino del Duomo, non sarà solo uno. Presto verrà prodotto anche il Brut, best seller delle cantine della Valpatena.

I vini del Duomo durante la presentazione dell’11 ottobre – Foto tratta dalla pagina Facebook della Collina dei Ciliegi

In realtà, il legame tra il vino e il Duomo non è nuovo. Nel XIV secolo, le comunità erano solite consegnare alla Veneranda Fabbrica numerose brente di vino (una brenta equivaleva a 75,55 litro), cosicché le si potesse vendere per finanziare poi i lavori. Ed è esattamente questo, che il vino del Duomo farà: finanziare i lavori di restauro ora necessari. “La storia del Duomo è fatta di sorprendenti intrecci tra cibo, gastronomia e arte. Sui suoi ponteggi, del resto, si viveva e si trascorreva molto tempo” ha ricordato Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Che ha spiegato come, da sempre, i prodotti della terra rappresentassero oltre che una fonte di nutrimento per gli operai impegnati nei lavori anche un modo per sostenere le opere.

Il cibo a sostegno della Cattedrale

Così, col vino del Duomo, è stata recuperata l’antica tradizione del sostegno “gastronomico” ai restauri (la Veneranda Fabbrica, del resto, già nel XV secolo possedeva dei vigneti a Volpedo per destinare l’uva ai suoi lavori). E non è neppure l’unica iniziativa food a sostegno della cattedrale, questa. Per aiutare a restaurare le sue guglie, Cesare Battisti, Carlo Cracco e Gianluca Fusto hanno ideato ciascuno un prodotto dolciario per donarne i proventi. È l’iniziativa “Il Gusto del Duomo”, presentata a inizio ottobre.

Gianluca Fusto, Cesare Battisti e Carlo Cracco – foto tratta dalla pagina Facebook di Ambasciatori del Gusto

Battisti ha ideato un torrone morbido, come lo si faceva una volta, arricchito con riso soffiato e pistilli di zafferano. Cracco ha riproposto i suoi celebri Baci di Cracco, ispirati ai Baci di Dama ma piatti, colorati, visavamente simili ai macarones e con ripieno di mandorla, lampone, yuzu, frutto della passione, fragola e gianduia al latte. Fusto ha invece pensato ai Biscotti di Milano, realizzati con farina di riso e zafferano e privi di glutine e di lattosio.

Foto in evidenza tratta dalla pagina Facebook della Collina dei Ciliegi

Nasce il vino del Duomo, un rosso per restaurare la Cattedrale ultima modifica: 2021-10-16T18:53:55+02:00 da Laura Alberti

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