«No, la pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico». Questa frase di Pablo Picasso riassume al meglio il ruolo di denuncia che l’arte ha avuto nei confronti degli orrori della guerra e dei dittatori che ne sono stati fautori e protagonisti. Questo è stato anche il tema della conferenza internazionale, intitolata “L’arte in fuga da Hitler”, svoltasi il 7 agosto al Castello dei Brancaleoni di Piobbico (PU). Durante l’incontro è stato svelato per la prima volta al mondo il dipinto di un maestro del Novecento rappresentante Adolf Hitler, in un tributo a Paul Klee, artista tra i più censurati e perseguitati dal nazismo. Si tratta di un’opera ironica, che riprende lo stile del pittore tedesco.

Alla conferenza, patrocinata dell’A.N.P.I. Pesaro e Urbino, dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dalla Comunità Ebraica di Ancona, dall’Associazione I Figli della Shoah, dai rappresentanti del Club UNESCO di Firenze, Torino e Arezzo e dall’ENIT e dal Consiglio Regionale delle Marche, hanno partecipato il dott. Marco Renzi, autore di vari volumi sulle stragi nazifasciste del secondo conflitto mondiale in area appenninica, il vice-presidente dell’UNPLI Pesaro e Urbino, Matteo Martinelli, la vice presidente dell’A.N.P.I. Pesaro e Urbino, Matilde della Fornace, il Presidente della Provincia Giuseppe Paolini, il Perito Calligrafo Forense, Stefano Fortunati, il ricercatore e scultore internazionale Andrea da Montefeltro, che ha curato la parte simbolica dell’opera e la consigliera del direttivo del Club UNESCO di Firenze, Annalisa Di Maria, tra i esperti al mondo di Leonardo da Vinci e del Rinascimento Neoplatonico.

L'arte in fuga da Hitler - Annalisa di Maria
Foto: © Annalisa Di Maria.

L’Occhio del Serpente

L’opera, collocabile secondo gli esperti tra il 1935 e il 1937, è stata titolata “L’Occhio del Serpente” (per via del serpente a sonagli che segna il contorno del volto del dittatore, la cui testa si posiziona proprio all’altezza del naso). In quest’opera Hitler è stato “caricaturizzato” grazie all’inserimento di alcuni elementi non tollerati dal Führer e dal regime nazista. Tra questi vi è il trucco in viso, il rossetto sulle labbra e la pipa (Hitler detestava il tabacco). Sempre sulle labbra è presente anche la parola “Schweigen” (“tacere” in tedesco). Ciò potrebbe indicare la volontà di mantenere l’opera segreta, per evitare che l’autore fosse perseguitato dai nazisti. Secondo gli esperti, la mano che si cela dietro il dipinto potrebbe essere quella di Pablo Picasso. Il perito Calligrafo Forense, Stefano Fortunati, ha poi sottolineato come la “S” iniziale coincida con lo stile di scrittura di Picasso.

L’arte in fuga da Hitler: omaggio di Picasso a Paul Klee?

Tra i sostenitori di questa teoria vi è anche l’esperta d’arte Annalisa Di Maria. Durante il suo intervento alla conferenza “L’arte in fuga da Hitler”, Di Maria ha spiegato che: «al momento non ci sono certezze che l’autore possa essere Pablo Picasso. Si tratta di un’opera difficoltosa nello studio. Dall’analisi si è poi rilevato un rifacimento del bordo esterno causato probabilmente dall’usura, forse li poteva essere presente qualche testimonianza di una firma autografa. L’opera merita di essere conosciuta, studiata ancora e visionata da altri esperti per poterne apprezzare l’importanza. Sicuramente rappresenta una delle opere più importanti del Novecento come critica al nazismo. Una testimonianza del dissenso, portatrice di verità di quegli orrori compiuti da uno dei dittatori più sanguinari della storia. Solo un genio e un maestro dell’espressionismo con un profondo senso d’ironia pungente poteva aver creato un dipinto del genere».

L'arte in fuga da Hitler - Hitler a confronto con il dipinto

Per sapere se davvero Picasso sia l’autore di quest’opera saranno necessari ancora diversi studi, anche se molti indizi portano in questa direzione. Picasso e Klee avevano infatti un rapporto di profonda stima reciproca. Che l’autore sia Pablo Picasso o no, l’opera vuole essere sia un omaggio al pittore tedesco, sia una denuncia nei confronti del nazifascismo. Purtroppo molti artisti come Klee sono stati perseguitati e molte opere meravigliose sono state distrutte (o nascoste) durante gli anni più bui del Novecento. L’Occhio del Serpente si può considerare un “piccolo” gioiello riemerso dall’oblio, ma anche un grande esempio di come l’arte possa essere uno strumento di verità e un’arma da usare contro gli orrori della guerra e di tutte le dittature.

Foto in evidenza: © Annalisa Di Maria.

L’arte in fuga da Hitler: svelata opera inedita di Picasso? ultima modifica: 2022-08-14T09:30:00+02:00 da Antonello Ciccarello

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