Anno nuovo, vestito nuovo. La Vecchia Signora si rifà il look, o almeno una parte. È notizia di questi giorni infatti il nuovo stemma della Juve che sarà possibile ammirare dalla prossima stagione. Una rivoluzione se consideriamo l’importanza che il simbolo attuale ha sempre avuto nella storia bianconera.
Storie di simboli e stemmi Juve
Sin dalla sua fondazione la Juventus aveva lasciato immutata la base del suo stemma. Il classico ovale con al suo interno le strisce bianconere, la scritta Juventus e il toro, simbolo della città di Torino, nella parte inferiore. Qualche piccolo restyling nel corso degli anni, ma senza mai grosse modifiche. Variavano il numero delle strisce, la presenza o meno delle stelle raffiguranti gli scudetti vinti e il colore dello sfondo. Piccoli ritocchi giusto per dare quella sensazione di rinnovamento grafico o per omaggiare qualche evento particolare. Omaggio come quello per i Savoia avvenuto negli anni ’20 con l’inserimento di uno sfondo di colore blu.
Una variante significativa si ebbe invece allo stemma a fine degli anni ’70 con la zebra rampante. Uno stemma tutto nuovo, che stravolgeva di fatto l’emblema classico. Una scelta voluta per rimandare soprattutto all’optical art, movimento d’arte astratta molto diffuso all’epoca. Tuttavia in quegli anni la Juve mantenne due simboli: quello con la zebra stilizzata e la versione ovale classica. Per cui non è del tutto corretto indicare questa variante come stemma ufficiale.
A partire dagli anni 90′ la Vecchia Signora tornò a presentarsi con un unico stemma: quello classico tanto caro ai tifosi e simbolo di continuità. Piccole modifiche vennero fatte nel 2004, ma sempre con la medesima base. Modifiche mantenute fino al 2017, anno del nuovo simbolo della squadra più vincente d’Italia.
Il nuovo stemma
Poco meno di due anni. È questo il tempo che la Interbrand, società di marketing con sede a Milano, ha impiegato nella realizzazione del nuovo stemma. Un tempo necessario vista l’importanza del club che rappresenterà in futuro. Il risultato è un simbolo semplice, ma ricco di significato. Una J stilizzata per rimandare al nome Juventus. Ma anche un omaggio all’Avvocato Agnelli, innamorato di quella lettera persino al di fuori del contesto bianconero. Non mancano inoltre i giochi ottici con relativi richiami alla maglia e allo scudetto. Una scelta voluta per catturare l’attenzione delle nuove generazioni e inserirsi in un mercato legato non solo al mondo calcistico. L’obiettivo è infatti creare un brand Juventus, un marchio tutto italiano capace di invadere più settori.
Le reazioni dei tifosi
Ma come è stato accolto il nuovo stemma? I tifosi della juve sono molto legati alla tradizione, ma nel tempo hanno dimostrato di saper accogliere le novità. Un esempio è dato dallo Juventus Stadium inaugurato nel 2011. Per alcuni demolire lo storico Delle Alpi per costruirci un nuovo impianto poteva sembrare un’eresia. Tuttavia la grande campagna di marketing e, soprattutto, la possibilità di avere uno stadio all’avanguardia in Italia e nel mondo convinsero il popolo juventino. Nel giro di pochi anni lo Stadium è diventato un fortino dove la Juve ha conquistato ben 5 scudetti di fila. E con il nuovo stemma le reazioni sembrano uguali. Un po’ di scetticismo iniziale, ma giorno dopo giorno sui Social il supporter bianconero sembra apprezzare sempre più il nuovo logo. Molti sfottò da parte degli altri tifosi, ma in fondo fa parte del gioco.
E non mancano gli spiacevoli inconvenienti come quello di Kevin e del suo tatuaggio. A inizio Gennaio il tifoso bianconero, per amore della sua squadra, si era tatuato lo stemma juventino. E dopo nemmeno due settimane la proprietà ha presentato quello nuovo. Una vera sfortuna, ma Kevin ironizza e non nega la possibilità di tatuarsi il logo nuovo vicino quello attuale.
Non solo la Juventus: l’era dei nuovi loghi
Quello della Juventus è solo l’ultimo di una serie di rinnovamenti “stilistici” in scena negli ultimi anni. Nel 2013 la nuova proprietà americana della AS Roma decise di modificare lo stemma storico con alcuni ritocchi. L’obiettivo era sempre quello di trovare un simbolo che richiamasse l’attenzione anche di altri mercati. Tuttavia, nonostante le modifiche minime, i tifosi boicottarono inizialmente il nuovo stemma a causa del loro forte legame con quello precedente.
Nel 2016 il Manchester City ha cambiato totalmente faccia con uno stemma tutto nuovo. Tanti saluti all’aquila e alla scritta in latino, spazio alla tradizione marinaresca. Peccato che la città di Manchester non affacci neanche sul mare.
Ultimo esempio è quello dell’Atletico Madrid. Il club spagnolo, poco meno di un mese fa, ha presentato il nuovo logo. Un restyling dello storico stemma in chiave moderna con linee più dolci, colori meno accesi e disegni più semplici. Ma le squadre che in questi anni stanno rivedendo i loro simboli sono tantissime. E l’obiettivo è sempre lo stesso: uscire dal rettangolo di gioco e invadere il mercato in ogni settore.