La scuola italiana è sempre più alla ricerca di nuove metodologie. Tante nuove idee ma un unico obiettivo comune: lo studente al centro dell’azione didattica.
Cos’è il debate?
Il debate è una metodologia per acquisire competenze trasversali (chiamate nell’ambito con il termine inglese «life skill»). Grazie al debate si può favorire il cooperative learning.
Una metodologia dunque che permette di migliorare le competenze di interazione, ma anche di mettersi in gioco e accettare visioni diverse dalle proprie, con educazione. Dunque, “non condivido ciò che dici ma lotteró fino alla morte perchè tu possa continuare a dirlo“, come affermava Voltaire. Normalmente nel debate si creano due fazioni, il docente dà un argomento e si discute insieme di quell’argomento. Da una parte la squadra dei “pro” dall’altra quella dei “contro”. La giuria? Ovviamente formata da altri studenti.
Dunque, il debate è una metodologia didattica assolutamente democratica che consiste in un confronto fra due squadre di studenti che sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dal docente. Da un tema scelto dal docente prende il via il dibattito. La discussione formale è dettata da regole e tempi precisi, preparata con esercizi di documentazione ed elaborazione critica.
La formazione di un’opinione per i cittadini di domani
Il debate aiuta dunque gli alunni a cercare e selezionare le fonti con l’obiettivo di formarsi un’opinione, sviluppare competenze di public speaking e di educazione all’ascolto, ad autovalutarsi, a migliorare la propria consapevolezza culturale e l’autostima. Il debate allena la mente a non fossilizzarsi su personali opinioni, sviluppa il pensiero critico, arricchisce il bagaglio di competenze. Al termine il docente valuta la prestazione delle squadre in termini di competenze raggiunte.
