Un nuovo Festival di Sanremo è arrivato e, oltre ad interrogarsi sul nome del vincitore, tutti si stanno già chiedendo: cosa accadrà quest’anno? Si sa, Sanremo è Sanremo ma, oltre alla musica, la manifestazione porta spesso con sé critiche, provocazioni, contestazioni e tanto altro. Ogni anno spunta la solita polemica pre-festival sul cachet dei superospiti. New entry di quest’anno è invece la partecipazione della cantante spagnola Ana Mena (una straniera in gara al festival della canzone italiana, per alcuni è “un sacrilegio”). Oltre alle solite polemiche, ogni anno accade sempre qualche evento inatteso che, nel bene o nel male, dà più colore al Festival, rendendolo “meno monotono”. Ecco quindi cinque imprevisti al Festival di Sanremo (dal 2000 a oggi), rimasti indelebili nella storia della più importante manifestazione canora italiana.

Sanremo 2001: Brian Molko dei Placebo spacca la chitarra tra i fischi

Anche se i Måneskin, con la loro amatissima “Zitti e Buoni”, hanno portato una ventata rock a Sanremo, bisogna anche dire che l’Ariston non è sempre il palco più adatto ad una rockstar. Lo sanno bene i Placebo, rock band britannica, tra i superospiti dell’edizione 2001, condotta da Raffaella Carrà, Megan Gale, Enrico Papi e Massimo Ceccherini. Quell’anno trionfarono Elisa e i Gazosa (sezione Giovani), ma i Placebo rubarono le pagine di giornali a causa della loro esibizione. La band portò sul palco dell’Ariston il brano “Special K”, terzo singolo del disco “Black Market Music”, uscito pochi mesi prima. Il frontman Brian Molko, dopo un’esibizione piuttosto “tranquilla” (nonostante il dito medio a favore di telecamera), colpì l’amplificatore con la sua chitarra. Il pubblicò fischiò e cominciò a insultarlo gridando “scemo”, mentre lui continuava a provocare gli spettatori dal palco.

Lo stesso Molko, in un’intervista a La Repubblica di pochi mesi dopo “giustificò” il suo gesto dando la colpa alla reazione del pubblico e all’alcol. Tuttavia anni dopo commentò l’episodio dicendo che nessuno li avesse avvisati di come fosse il Festival, con un pubblico fatto di gente in giacca e cravatta e donne in abito da sera. L’essere pesci fuor d’acqua, in un contesto nettamente diverso rispetto ai soliti palchi calcati dalla band li aveva irritati. Il dito medio, la chitarra rotta e la “lite” con il pubblico, sembrò quindi per loro la reazione più adatta.

Sanremo 2010: Orchestra lancia gli spartiti

Non c’è Sanremo senza polemica. Uno degli esempi più rari di questo genere di imprevisti al Festival di Sanremo, risale al 2010, quando i componenti dell’orchestra gettarono gli spartiti. Quell’edizione, condotta da Antonella Clerici che vide vincitore Valerio Scanu, passò alla storia per la contestazione del televoto da parte degli orchestrali. Con l’eliminazione di Malika Ayane, in favore del trio Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici (con “Italia amore mio”), l’orchestra insorse, appallottolò gli spartiti e li gettò via. A far loro eco ci pensò anche il pubblico e la sala stampa, tra fischi e urla di “vergogna!”.

Imprevisti al Festival di Sanremo 2013: Polemica contro l’intervento di Crozza

Lasciare la politica fuori dal Festival di Sanremo. Questo è un “mantra” che tutti gli ospiti devono ricordare, specialmente quando si toccano personalità molto amate, come Silvio Berlusconi. È il caso di Maurizio Crozza, il comico genovese che, ospite al Festival del 2013, salì sul palco imitando proprio il Cavaliere. Nel giro di pochi secondi arrivarono i primi fischi e le contestazioni al grido di “vai a casa” e “No politica a Sanremo”. Per riportare la calma in sala fu necessario l’intervento del presentatore Fabio Fazio (a più riprese), e dell’uscita di alcuni spettatori dal teatro. Crozza riuscì infine a terminare il suo breve monologo, senza non poche difficoltà. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Crozza tornò infatti al Festival nel 2017 con l’imitazione (nella sua copertina) di Matteo Renzi, da poco dimessosi da Presidente del Consiglio.

Sanremo 2018: incursione prima del monologo di Fiorello

Gli imprevisti al Festival di Sanremo sono all’ordine del giorno. Sono moltissime le incursioni di personaggi in cerca di qualche minuto di celebrità (e non). Tra i più famosi c’è sicuramente l’episodio di Mario Appignani, detto “Cavallo Pazzo”, che nel 1992 salì sul palco dell’Ariston gridando “Il festival è truccato”, prima di essere bloccato dal presentatore Pippo Baudo. Tre anni dopo, lo stesso Pippo Baudo salvò in diretta Pino Pagano, un uomo disoccupato che minacciava di suicidarsi, gettandosi dalla balconata del teatro. Nel 2018, edizione condotta da Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, fu Rosario Fiorello (allora ospite) ad essere interrotto per pochi minuti da un intruso che riuscì a salire sul palco per dire che “da due mesi cercava di contattare il Procuratore della Repubblica e il sindaco di Sanremo”. Per sdrammatizzare Fiorello dirà prima `«manco Cavallo Pazzo» e poi «Faccio il Pippo Baudo della situazione».

Imprevisti al Festival di Sanremo 2020: Lite Morgan e Bugo

Dulcis in fundo tra gli imprevisti al Festival di Sanremo… “Dov’è Bugo”? L’esibizione di Morgan e Bugo, in cui il primo ha cambiato il testo al loro brano per colpire il secondo è una delle scene più esilaranti che il palco dell’Ariston potesse offrire negli ultimi anni. Primo tra i trend sui social network, questo episodio ha condizionato talmente tanto il Festival (alla prima conduzione di Amadeus e Fiorello), al punto da oscurare (quasi) la vittoria di Diodato con la bellissima “Fai rumore”. Visto il successo social, Morgan ha poi deciso di terminare il brano “mozzato” ed estemporaneo e di pubblicarne una versione integrale.

Foto di copertina: © Festival di Sanremo (pagina Facebook ufficiale)

5 imprevisti al Festival di Sanremo: dai Placebo a Morgan e Bugo ultima modifica: 2022-02-02T09:00:00+01:00 da Antonello Ciccarello

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