Premio Nobel per la matematica assegnato ad Alessio Figalli; dunque quest’anno la medaglia Fields è tricolore, e accade dopo quarantaquattro anni dall’ultima vittoria italiana! Il podio è di un matematico romano trentaquattrenne in forze al Politecnico di Zurigo con una storia brillante alle spalle e un futuro molto promettente.
Origine e genesi del vincitore del premio Nobel per la matematica
Alessio Figalli nasce a Roma il 2 aprile 1984; studente del liceo classico Vivona in zona Eur, lascia Roma e si laurea brillantemente alla Normale di Pisa. Da allora l’ascesa è continuata con una borsa di ricerca al Cnr francese. Poi Figalli ha anche la soddisfazione di ottenere una cattedra che gli è offerta all’Ecole Polytecnique di Parigi dove è diventa “Professeur Hadamard”.
Con un rullino di marcia invidiabile, Alessio Figalli vola verso il Texas, ad Austin precisamente, dove gli è offerta un’altra cattedra. Trascorrono alcuni anni e il nostro attuale premio nobel per la matematica torna di nuovo in Europa, al Politecnico di Zjurigo per l’appunto. Anni di lavoro concretizzano le sue ricerche focalizzate sull’analisi matematica, e in particolare sugli aspetti concernenti il concetto di “trasporto ottimale”, riguardo alla maniera più economica per trasportare una distribuzione di massa da un luogo a un altro. Questi complessi calcoli matematici si sono rivelati così importanti da permettergli d’arrivare a pieno titolo tra i quattro selezionati di quest’anno per il premio Fields! Parliamo di teoremi che riguardano problematiche inerenti il “trasporto ottimale”, su cui Figalli ha elaborato la sua tesi di dottorato; tali ricerche non sono affatto mera teoria, bensì concretamente applicabili nell’ingegneria e nella fisica.
Essi consentendo di capire meglio la meteorologia, taluni fenomeni naturali come le bolle di sapone, e anche la formazione delle nuvole. Il nostro premio Nobel per la matematica grazie alle sue ricerche, oltre alla medaglia Fields, in precedenza ha avuto molti altri riconoscimenti internazionali. Il Premio italiano Feltrinelli gli è stato assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, considerato tra i più prestigiosi in assoluto. Tuttavia la medaglia Fields è senza dubbio il più importante riconoscimento per i matematici, e al contrario del Nobel vero e proprio, è conferito ogni quattro anni a quattro matematici che non hanno superato il quarantesimo anno di età.
La medaglia Fieldes di Alessio Figalli sugli scudi
La medaglia Fields assegna un premio di quindicimila dollari canadesi, una cifra simbolica rispetto alla portata degli studi. Il Nobel dell’Accademia di Svezia invece, conferisce al vincitore un milione di dollari americani. La vittoria di Alessio Figalli è stata annunciata in Brasile, a Rio De Janeiro nella cerimonia d’apertura del ventottesimo International Congress of Mathematicians: grande onore! La medaglia ha un grande significato, e ha impressa su una faccia il volto di Archimede con la frase “Transire suum pectus mundoque potiri”, che tradotto dal latino significa “trascendere i propri limiti e dominare l’universo”. Sull’altra faccia della medaglia c’è la sfera di Archimede inserita in un cilindro, e una dedica da parte dei matematici di tutto il mondo. La prima edizione del riconoscimento Fields risale al 1936; dopo uno stop per via della seconda guerra mondiale è stata riassegnata nel 1950.
All’epoca i vincitori erano solo due, ma sempre valutati ogni quattro anni. Ma dal 1966 la medaglia viene conferita a quattro persone per via dell’importante espansione dei campi d’applicazione della matematica. Alessio Figalli il vincitore del premio Nobel della matematica ha dichiarato:
“Io non sono andato via perché l’Italia non mi ha voluto. Mi sono ritrovato a essere cittadino del mondo più per caso che per altro, quando gli altri Paesi mi hanno dato occasioni ben prima di quando ci si potesse immaginare. Certo, l’Italia deve riuscire a dare a chi va all’estero le occasioni per poter ritornare con posizioni adeguate, cosa che al momento non succede”. “Questo premio mi dà tantissima gioia, è qualcosa di cosi grande che mi risulta difficile credere di averlo ricevuto, è un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi d’altissimo livello”.