Il team New Zealand vince la 36ma edizione dell’America’s Cup, Luna Rossa deve accontentarsi del secondo posto ma, la sua, è comunque un’impresa storica. I Kiwi hanno confermato la loro supremazia in questo sport battendo il team italiano per 7-3. L’impresa di Luna Rossa rimane comunque negli annali: nelle 36 edizioni di Coppa America nessuna barca italiana era riuscita ad arrivare in finale e a disputare delle gare così avvincenti.
New Zealand vince la Coppa America
Il team New Zealand dopo aver vinto la decima gara ha staccato sul team italiano per 7-3 aggiudicandosi l’America’s Cup che rimane dunque a Auckland. Quattro anni dopo, i Kiwi si confermano i più forti al mondo. Spostato il via di mezz’ora per le condizioni del tempo, alla fine nel Golfo di Hauraki è comparso un vento a dieci nodi, sufficiente per partire. Al villaggio della Coppa America avevano smesso di far entrare i tifosi un’ora prima del via, perché era tutto già pieno.
Una marea di neozelandesi, adulti e giovanissimi, che si erano radunati per celebrare la vittoria. Poi, la gara, ‘ultima. Luna Rossa parte bene, ma Team New Zealand prende subito il comando, occupando il lato sinistro del campo di regata, quello risultato finora vincente. La situazione per i defender è ottimale: l’equipaggio Kiwi va alla grande.
L’ultima gara
La barca neozelandese gira al primo gate con 7” di vantaggio. Al secondo il vantaggio sale 9”. Luna Rossa è inseguita dalla paura di sbagliare ancora e perde sicurezza con il passare dei minuti. Ma le dichiarazioni del timoniere Francesco Bruni, poco prima della partenza, quel “battere New Zealand quando ti sta davanti è come cercare di annegare un pesce”, è sembrata già una resa.
A metà gara il vantaggio Kiwi è di 27”, al quarto gate sale a 37”. Al quinto a 49”. L’ultimo tratto è una passerella per la vittoria: New Zealand conquista la 36ma Coppa America davanti ai propri tifosi in festa. Per Luna Rossa finale amaro dopo un’avventura straordinaria. Anche i molti tifosi italiani sventolano le loro bandiere, e ne hanno motivo perché comunque l’impresa del team italiano rimane alla storia.