Quando la moda sposa la solidarietà. Un’eccellenza tutta italiana il premio “La moda veste la pace”, riconoscimento che ogni anno viene assegnato con il patrocinio del Parlamento europeo. Il premio, realizzato dal maestro orafo Gerardo Sacco quest’anno viene assegnato, tra gli altri, al grande stilista Giorgio Armani. Due quindi le eccellenze italiane: l’arte orafa del maestro Sacco e quella dello stile di Armani. La cerimonia di premiazione quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19, è stata rinviata. Ma il premio è stato consegnato lo stesso ai vincitori.
Il riconoscimento, assegnato ogni anno dal 2016, nasce dalla volontà dell’associazione “African Fashion Gate” con l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo. È finalizzato a trasmettere un messaggio contro ogni forma di discriminazione, che può essere scaturita da differenze legate al colore della pelle, all’etnia, ma anche alla religione, all’orientamento sessuale, disabilità. Nel mese di marzo la cerimonia, che si svolge in occasione del Congresso mondiale della Moda e del design al Parlamento europeo di Bruxelles. Quest’anno lo stop forzato ma, nonostante tutto, il premio ha mantenuto il suo alto significato.
Cosa raffigura l’opera del maestro Gerardo Sacco, artigiano orafo di Crotone
Il premio è disegnato e realizzato con materiali pregiati dal Maestro Gerardo Sacco nel suo laboratorio d’arte orafa a Crotone. Raffigura una donna dai tratti somatici tipici dell’Africa. Ha poi un intreccio di colori dei popoli sul drappo. Richiama l’integrazione e il disprezzo verso ogni forma di discriminazione.
Gerardo Sacco, da giovanissimo apprende i rudimenti dell’arte orafa in un laboratorio. Qui impara a plasmare e modellare l’oro e l’argento. La sua formazione continua a Valenza dove si reca per migliorare e perfezionare le tecniche e i processi di lavorazione dell’oro. Poi il rientro a Crotone dove avvia la sua impresa artigianale. La particolarità della sua arte sta nella lavorazione tradizionale del passato, specializzata in uno stile che ricorda la cultura mediterranea. Ha anche ricevuto l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica.
I premiati della sesta edizione
A decretare i vincitori di questa edizione è stato il comitato di “African Fashion Gate Aps-Ets”, presidente Marietou Dione, vicepresidente Marlena Ianniello, tesoriere Angelica Morra. I riconoscimenti sono stati assegnati ad alcune personalità che si sono distinte nell’impegno verso l’inclusione. A Giorgio Armani “simbolo della moda italiana nel mondo, per la vivace e coraggiosa attenzione verso le problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente“. E ancora dice la motivazione per il rispetto “del mondo animale e per il suo forte richiamo a una moda più sostenibile perché di grande qualità e capace di durare nel tempo”.
Gli altri riconoscimenti
E poi a Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. A Carlo D’Amario, CEO di Vivienne Westwood, e Jelena Ivanovic, scout di modelle e di uguaglianza. E ancora il premio internazionale al Giornalismo della Moda a Simone Marchetti. Lui è direttore dell’edizione italiana di Vanity Fair, ha dedicato un intero numero della rivista al tema della discriminazione. A Franco Di Mare, direttore di Rai3 per aver raccontato il sogno di un Europa senza confini, barriere fisiche e spirituali. Premiati anche Fashion Channel per aver trattato il tema dell’inclusione delle diversità. E Wikimedia Italia, presidente Matteo Ruffoni, per le sue attività a sostegno delle Istituzioni culturali.
“Sono onorato – aveva dichiarato il maestro Sacco qualche anno fa – di aver realizzato un premio che non è la solita targa bensì un’opera intrisa di valore sociale, con cui si omaggiano personaggi dalla profonda umanità e si riscopre la moda come strumento di sensibilizzazione per risvegliare le coscienze su una piaga purtroppo ancora attuale come il razzismo”.