Azzurri Campioni d’Europa, ma è stata una lunga serata. Alta la tensione in uno stadio gremito, graffiato da un clima uggioso. Scintilla la coppa, ambita bellissima e sugli inni nazionali, si esalta maestosa l’Arena. Gronda dalle gradinate un’unica onda inglese, ma spiccano gli italiani con il tricolore che brilla nella notte londinese.
Azzurri campioni d’Europa
L’inizio della gara non stempera la tensione e come uno schiaffo violento, giunge il gol di Shaw che sorprende non solo Donnarumma, bensì l’intero stadio. Esplode giubilando Wembley, mentre gli azzurri in campo sono intontiti, sotto shock. Incredula la panchina e attoniti restano tutti gli italiani a casa. E’ dura, ma in modo molto lento, faticoso come può esserlo scalare una parete rocciosa viscida di muschio, l’Italia rialza la testa. L’attacco “riguadagna” una zolla per volta la metà campo avversaria e si affaccia oltre il dischetto.
Dobbiamo attendere il 67esimo minuto del secondo tempo per vedere la zampata del vecchio leone. Leonardo Bonucci ruggisce e stende il portiere Jordan Pickford, stizzito. L’Italia finalmente pareggia e questa volta sono gli inglesi ad essere presi di sorpresa. Gli azzurri cominciano a triangolare e imbastiscono un pezzo per volta il gioco, mettendo in difficoltà gli avversari in modo tangibile.
Italia Inghilterra
Ora non solo l’Italia ma due Nazioni sono con il fiato sospeso, intravedendo all’orizzonte i supplementari. Esce Chiesa sfinito a cinque minuti dalla fine più recupero, per lui l’Europeo è finito ma si congeda dal rettangolo verde con onore. I tifosi inglesi intonano i cori, come se suonassero la carica, ma non basta. Strane invasioni di campo, neutralizzate subito dalla sicurezza. Incredibile, gli inglesi marcano a uomo, spaventati da un eventuale guizzo “all’italiana”. Sanno quanto il genio italico possa essere imprevedibile e nel caso, decisamente non alla loro portata. Brividi dalle parti di Donnarumma e le squadre non corrono più, camminano un po’ confuse.
Ora solo un guizzo personale può decidere e scrivere il finale. La difesa inglese si allinea; niente di più lontano dal gioco britannico. I sudditi di sua maestà ricevono sei minuti di recupero invece di cinque e sono spaventati, non triangolano più.
Wembley incorona gli Azzurri Campioni d’Europa
Hanno perso la spavalderia e come i loro i tifosi e il possesso di palla è solo italiano. Cadiamo negli scomodi e insidiosi supplementari. Non abbiamo dei fuoriclasse come un “Del Piero”, ma possiamo contare su una Nazionale operaia che non tira mai indietro il piede. Grande intervento di Chiellini, che conferma quanto la squadra azzurra non possa mai fare a meno del “blocco Juve”.
Tecnicamente stiamo giocando meglio, con una precisione del 90%, che ci porta a sfiorare il raddoppio. La palla sembra dentro, brivido a bordo campo, ma siamo ancora sul pari. Finisce il primo supplementare a reti inviolate. Wembley è una bolgia. Gronda e trasuda tifo britannico, ma noi siamo ancora in pista e non arretriamo di un metro, fronteggiando indomiti “l’urlo di Wembley”. Mancini chiama la squadra a salire, vuole evitare i rigori. Eppure il secondo tempo supplementare è “infinito.
Lotteria dei rigori
Quasi disorientata l’Inghilterra, dolcemente accompagnata da “piccole” cortesie in tutto il torneo, non sa perché sta andando ai rigori e perché non ha ancora sollevato la coppa. Siamo ai rigori. Mancini è in maniche di camicia. Andiamo in svantaggio e lo sconforto apre una crepa, ma repentinamente siamo di nuovo sul pari. Donnarumma para e la crepa è più profonda nell’orgoglio inglese. Siamo in gara, tiro dal dischetto e altra parata del portiere inglese. L’adrenalina scorre a fiumi. Donnarumma interviene di nuovo, para. Siamo campioni d’Europa. Il calcio torna a casa, sì, lo fa davvero, torna in Italia e alziamo la coppa in lacrime, sotto un cielo che è più azzurro che mai. Immenso Chiellini, magistrale Bonucci; inizia una notte azzurra infinita.