Castell’Arquato, in provincia di Piacenza, è un borgo medievale arroccato su una delle colline che dominano la Val d’Arda. Di grande impatto scenografico, il borgo è ben visibile da lontano grazie all’alta torre del suo castello. Per la sua straordinaria bellezza, Castell’Arquato gode del titolo di città d’arte e cultura. Appartenente al club dei borghi più belli d’Italia, è stato anche insignito della bandiera arancione dal Touring Club Italiano.
Camminare fra i suoi vicoli stretti e ciottolati, e le case color mattone rinchiuse tra mura merlate, è per il visitatore un’esperienza unica. Si ha, infatti, la sensazione di fare un viaggio indietro nel tempo, al Medioevo. Della robusta cinta muraria innalzata nel 1342 dal duca Azzo Visconti, oggi restano solo due delle quattro porte d’accesso originarie: una rimaneggiata nel XVII sec., l’altra originaria dell’epoca viscontea.
L’origine del nome
Castell’Arquato si inserisce all’interno del Parco Regionale del Piacenziano su colline che in epoca preistorica erano coperte dal mare. Lo testimoniano le tracce, ancora visibili, di numerosi fossili rilevati sul luogo. Sulle origini del nome si fanno due ipotesi: che il toponimo derivi da Caio Torquato, il patrizio romano che secondo la tradizione qui fondò il primo castrum, o da castrum quadratum, la forma quadrangolare del castrum.
La Rocca di Castell’Arquato
A Castell’Arquato si arriva dopo aver attraversato colline disegnate da vigneti e campi coltivati. Da lontano si scorgono immediatamente le torri e la Rocca Viscontea, eretta per volontà di Luchino Visconti tra il 1342 e il 1349. L’edificio, costruito come fortezza a difesa del borgo, è la principale attrazione turistica. Dall’alto, consente di ammirare un ampio panorama che abbraccia la Pianura Padana e gli Appennini. Sul complesso domina la mole del dongione. La Rocca si erge sulla piazza principale del borgo, quella municipale, in cui si concentrano altri monumenti di grande rilievo storico-architettonico.
Monumenti e chiese
Nella piazza municipale di Castell’Arquato si affacciano anche la Collegiata di Santa Maria Assunta, una delle chiese più antiche del territorio, già esistente nel 756 con funzione di pieve battesimale, e il Palazzo del Podestà, fatto costruire nel 1292 da Alberto Scotti, signore di Piacenza. Quest’ultimo, nato a scopo residenziale, è diventato poi sede degli uffici del Podestà e successivamente della Pretura.
Nel quartiere di Monteguzzo si trova, invece, il Torrione Farnese, un antico edificio mai completato, voluto probabilmente per scopi difensivi dal duca Bosio II Sforza. Eretto intorno al 1530, lo rendono attraente e misterioso i passaggi segreti di cui si narra. Questi passaggi dovevano condurre in aperta campagna o al Palazzo del Duca, nome che prende nel seicento il palazzo di giustizia edificato nel 1292. Davanti a esso è possibile ammirare le Fontane del Duca, utilizzate un tempo come lavatoio e in funzione ancora oggi. Di epoca cinquecentesca è l’ospedale di Santo Spirito. Il suo scopo era quello di offrire ospitalità e riparo a tutti i pellegrini di passaggio per la via Francigena, in viaggio verso Roma. Dal 1990 è diventato sede del Museo Geologico-Cortesi.
Poco distante si trova il Museo Illica, dedicato al librettista di Puccini nato e vissuto qui. Vi è anche il Museo della Collegiata, ricco di veri e propri gioielli di arte sacra databili tra il XIII ed il XIV secolo. Nella frazione di Vigolo Marchese è possibile ammirare lo splendido complesso romanico con la chiesa e il battistero di San Giovanni, fatti costruire nel 1008 dal marchese Oberto d’Orta, signore della Val Nure.
Città del vino
Castell’Arquato si fregia, inoltre, della qualifica di “Città del Vino”. Prima di lasciare il comune, è consigliabile fare una sosta all’Enoteca Comunale, ospitata nelle rinnovate sale del Palazzo del Podestà. Qui si possono gustare prodotti tipici in un ambiente curato e accogliente o acquistare i vini piacentini ottenuti dai vigneti che costeggiano le lussureggianti colline circostanti. Castell’Arquato è veramente un luogo magico, ideale non solo per un viaggio culturale, storico, artistico, ma anche per chi ama i paesaggi naturalistici, la buona cucina e il buon vino.
(Foto: Comune di Castell’Arquato; Pro loco di Castell’Arquato, Pagine Facebook)