Il governo Conte ha varato il decreto Ristori riguardante le “misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai settori produttivi maggiormente colpiti dall‘epidemia Covid19“. Il decreto, già firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella, stanzia 5,4 miliardi di risorse per imprese e lavoratori colpiti dalla recessione economica causata dalla pandemia.
Decreto Ristori, per sostenere le categorie penalizzate dall’ultimo Dpcm
Sono 53 le categorie individuate attraverso i codici Ateco che otterranno i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal decreto Ristori. Le nuove disposizioni prevedono indennizzi del 400 per cento per le discoteche. Aiuti previsti anche per i tassisti e le agenzie di noleggio che avranno un indennizzo al 100 per cento di quanto già ricevuto con la prima edizione dei ristori del decreto Rilancio. Sono 38, invece, le categorie avranno un contributo del 200 per cento, dai ristoranti a piscine e palestre. Per bar e pasticcerie, ma anche per alberghi, villaggi turistici, ostelli, rifugi, i ristori si attesteranno al 150 per cento.
Contributi a fondo perduto e smart working
Sarà possibile richiedere il lavoro agile (il cosiddetto smart working) anche per i genitori con i figli tra 14 e 16 anni che siano costretti a stare in quarantena. È una delle disposizioni del decreto a tutela dei lavoratori con figli che frequentano le scuole e che aumenta fino a 16 anni la possibilità, finora prevista, per i figli under14. Inoltre, per uno dei genitori, è consentita l’astensione dal lavoro in caso di sospensione dell’attività didattica e di impossibilità di usufruire del lavoro agile. In questo caso, con figli fino a 14 anni, si ha diritto al congedo al 50 per cento della retribuzione, mentre con figli tra i 14 e i 16 anni l’astensione non viene retribuita.
“Ho firmato il Dpcm solo quando siamo stati sicuri che queste risorse c’erano – ha asserito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – I ristori a fondo perduto arriveranno sul conto con bonifico dell’agenzia delle entrate“.
Ridurre le occasioni di socialità
“Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia. Ma – ha sottolineato Conte – voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti. Stiamo incontrando le categorie, ne sta venendo fuori un dialogo aperto e un approccio costruttivo. Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere.
Se rispetteremo le misure abbiamo buone speranze di affrontare dicembre con una buona serenità. Abbiamo cercato di costruire in modo chirurgico una serie di misure con la consapevolezza che avrebbero avuto un impatto negativo. Il decreto Ristori, fatto con una corsa pazzesca contro il tempo – puntualizza il premier – ha misure per oltre 5 miliardi. Può essere criticato ma denota la responsabilità del governo. Stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurre nuove tasse, già questo è un grande risultato. Vogliamo – ha concluso Conte – la pace sociale”