L’Italia è una delle nazioni europee in cui è più presente il fenomeno dei “cervelli in fuga”. Questo non vale soltanto per il mondo accademico o del lavoro, ma anche per lo sport. Se si parla di calcio, sono tantissimi i campioni italiani che militano nei campionati esteri (si pensi ad esempio a Verratti e Donnarumma al Paris Saint Germain o Balotelli all’Adana Demirspor in Turchia). Allo stesso modo, decine di CT italiani hanno allenato squadre estere, spesso con ottimi risultati. Tra i migliori, al momento si trovano Carlo Ancelotti al Real Madrid, Antonio Conte al Tottenham e Domenico Tedesco al Lipsia in Bundesliga. Oltre a questi grandi nomi esistono anche altri allenatori italiani molto apprezzati all’estero, che purtroppo sono poco conosciuti al grande pubblico nostrano, come Stefano Sanderra. Allo stesso modo dei colleghi più famosi, anche loro riescono in grandi imprese e vengono celebrati dai tifosi come veri e propri eroi.
Carlo Ancelotti: l’uomo dei record in Europa
Carlo Ancelotti è il non plus ultra tra gli allenatori italiani che hanno vinto all’estero. Infatti, grazie all’eccellente risultato del Real Madrid, Ancelotti è il primo allenatore nella storia ad aver vinto uno scudetto nei cinque campionati più importanti d’Europa. Nel 2004 il tecnico ha conquistato la Serie A con il Milan, nel 2009 la Premier League inglese con il Chelsea, nel 2011 la Ligue 1 francese, alla guida del Paris Saint Germain, nel 2016 la Bundesliga tedesca con il suo Bayern Monaco e, infine, la Liga spagnola con il Real Madrid. Dopo Ancelotti, l’altro allenatore italiano che ha vinto più titoli nei diversi campionati europei è Giovanni Trapattoni. L’ex tecnico di Juve e Inter ha vinto infatti tre campionati esteri, in Germania, Portogallo e Austria. Il primo con il Bayern Monaco (1997), il secondo con il Benfica (2005) e il terzo con il Salisburgo (2007).
Il calcio italiano riserva comunque delle piccole perle, che a volte passano quasi inosservate nei campionati più importanti, ma che all’estero sanno riservare grandi sorprese. Una di queste è di certo Stefano Sanderra, allenatore dalla lunga carriera (ha cominciato a 27 anni) nelle serie minori italiani, oggi tecnico dell’Hibernians di Pawla (Paola) di Malta. L’avventura nell’Isola è cominciata nel 2018, portando sin da subito ottimi risultati alla squadra. Negli ultimi quattro campionati, infatti, gli Hibernians sono riusciti a classificarsi secondi (per due anni), terzi e ora primi. Il tutto senza mai mancare l’appuntamento europeo per le qualificazioni all’Europa League o alla Conference League. Con lo scudetto conquistato in questa stagione (il 13esimo nella storia dell’Hibernians), Sanderra e i suoi giocheranno anche per le qualificazioni di Champions League.
Stefano Sanderra: dalla serie D italiana allo scudetto a Malta
Sanderra è un uomo di grande esperienza calcistica, che ha fatto la storia delle serie minori italiane. Già al suo primo incarico, come allenatore dell’Aquila, è riuscito a conquistare il campionato di serie D (stagione 1997-98). Negli anni seguenti ha cambiato poi diverse squadre, tra cui l’Isernia, il Potenza, il Frosinone, la primavera del Messina e il Gela. Tra il 2010 e il 2013 come allenatore del Latina, dalla Serie C2 riesce a far ottenere alla squadra prima una promozione in Prima Divisione, la vittoria in Coppa Italia Serie C (battendo il Viareggio) e una storica promozione in Serie B. Per questo motivo Sanderra è tutt’oggi molto amato dai tifosi del Latina, tanto da essersi meritato il l’appellativo di “Mister Leggenda”. Non è chiaro se Sanderra riprenderà in mano le redini dell’Hibernians anche il prossimo anno oppure lascerà Malta in viaggio verso nuove esperienze. Di sicuro ai tifosi non dispiacerebbe rivedere il tecnico italiano ancora al timone della squadra di Pawla.
L’Italia all’estero riesce spesso ad essere vincente (anche se ciò non vale per quanto riguarda la Champions League). Che si tratti di Ancelotti o di Sanderra, i tecnici nostrani sono sempre riusciti ad impressionare con il loro stile tattico e far arrivare la squadra che allenano ad alti livelli, compiendo a volte veri e propri miracoli (si pensi ad esempio a Ranieri con il Leicester in Premier League). Sarà così anche per il futuro?
