Scegliere di frequentare l’università all’estero, per un anno o per l’intera durata del corso, è una scelta molto lungimirante. Naturalmente ci sono alcuni aspetti da considerare. Primo fra tutti quello economico. Oltre ai costi di iscrizione e alle tasse universitarie, che avresti anche in Italia e che possono essere maggiori o minori a seconda della destinazione scelta, dovrai affrontare anche quelli per mantenerti all’estero.

In questo articolo ti spiego quali elementi devi considerare se decidi di laurearti fuori dall’Italia.

l'università all'estero
Conoscere persone nuove, viaggiare, allargare i propri orizzonti, uscire di casa e cavarsela da soli: sono solo alcuni dei lati positivi di andare a frequentare l’università all’estero.

Frequentare l’università all’estero: dove andare

Se decidi di rimanere in Europa ci sono indubbi vantaggi. Innanzitutto la vicinanza a casa, che si può raggiungere in treno o in aereo in un tempo e a dei prezzi ragionevoli.

Poi l’affinità culturale. Ogni Paese, regione e persino città ha modi di dire, orari, abitudini, comportamenti specifici, ma sempre entro certi limiti, che li fanno assomigliare più a folclore locale che a profonde differenze.

Infine i diritti. L’adesione all’Unione Europea ha stabilito la libera circolazione delle persone, per cui non avrai visti da chiedere o restizioni cui sottostare, e la parità dei diritti tra i cittadini. Questo vuole dire che puoi frequentare l’università all’estero con gli stessi diritti degli studenti del posto. Incluse le stesse tasse (non superiori). Purtroppo non è obbligatorio garantire  le stesse opportunità di ricevere una borsa di studio o altre forme di sostegno (prestiti per esempio). Ci sono Paesi però che hanno programmi di finanziamento dedicati e borse di studio per gli studenti stranieri. Altri no.

Se invece ti senti avventuroso ci sono mete più lontane. Alcune sono più tradizionali, come Stati Uniti, Australia e Canada. Altre sono emergenti, come Cina e Giappone, superconsigliate per imparare la lingua e aver un vantaggio competitivo enorme sugli altri studenti.

In realtà, secondo me l’investimento di frequentare un’università all’estero è abbastanza alto da dover garantire vantaggi consistenti. Quindi, esclusi i Paesi di cui proprio non sai la lingua e che non offrono corsi in inglese, scegli sulla base dell’eccellenza dell’università e del corso di studi. Ci sono diverse classifiche da consultare, per capire quali sono le più quotate. Per esempio questa del Times, che al primo posto mette Oxford e al secondo il MIT (Massachusset Insitute of Technology).

Frequentare l’università all’estero: quanto costa l’università e le altre spese

Se scegli un’università di un Paese che aderisce all’Unione Europea non dovrai pagare più tasse degli studenti locali. Ma potresti comunque trovare tasse ben più care che in Italia. La Gran Bretagna (con una media di 9 mila sterline all’anno) è tra le più care, così come l’Olanda (circa 2,5 mila euro). L’Italia è, stando ai dati del National Student Fee and Support Sistem in European Higher Education 2015/2016, gli ultimi disponibili, al terzo posto.

Negli altri Paesi le cifre sono in media inferiori ai 1000 euro/anno. In alcuni non esistono tasse universitarie, come in Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia. La Russia è molto cara, fino a 7 mila euro equivalenti all’anno. In Svizzeria la media è di 2 mila euro anno. Negli Stati Uniti i costi salgono vertiginosamente, arrivando fino a 30-40 mila euro anno e oltre (per gli atenei più prestigiosi). In Australia si arriva a 25 mila dollari australiani l’anno (18 mila euro circa con il cambio attuale). Per uscire dall’Europa devi anche considerare i costi e i tempi per i visti.

Le altre spese che dovrai affontrare sono: una camera in cui vivere, la spesa quotidiana, i trasporti e i divertimenti, giusto per citare le voci principali. Ovviamente anche libri e materiale scolastico pesano sul bilancio. Impossibile dare una stima di quanto ti servirà al mese, dipende dalla tua destinazione e dal tuo stile di vita. Ma ti consiglio di avere le idee chiare prima di partire e di valutare se sarà necessario trovarti un lavoro, anche part-time, per aiutarti ad affrontare le spese.

Frequentare l’università all’estero: i piani di studio e i programmi di insegnamento

Ovviamente dipendono dalla destinazione scelta, dalla facoltà e dalla singola università. Ma ci sono delle costanti nelle università estere, e penso soprattutto a quelle dei Paesi di lingua inglese. Qui l’università si basano meno sulle lezioni frontali e più sulla pratica: lavori di gruppo e individuali, presentazioni, assegnments (saggi o tesine) sono la norma, e incidono sul voto finale. A volte alla fine dell’anno o del semestre c’è un esame finale su tutti gli argomenti trattati. Di solito la frequenza ai corsi è obbligatoria e ogni studente è seguito da un tutor. Per certi versi il sistema ricorda un po’ la nostra scuola superiore, con l’indubbio vantaggio di rendere più difficile andare fuori corso e perdere tempo, ma anche ritmi di studio più serrati.

Un altro aspetto essenziale da considerare è il riconoscimento del titolo di studio estero in Italia. Non è automatico, per cui è necessario informarsi prima se sia possibile, in quali tempi e con quali costi ottenere il “certificato di equipollenza”.

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Più pratica, più coinvolgimento in prima persona, lavori di gruppo, presentazioni in cui parlare davanti agli altri: sono questi i fondamenti dell’insegnamento in molte università estere.

Frequentare l’università all’estero: la lingua

La scelta della destinazione dipende anche dalle tue competenze linguistiche. Facilmente la scelta cadrà su una destinazione dove si parla inglese (Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Irlanda, tutti i Paesi nordici dove l’insegnamento è anche in inglese). Oppure francese o spagnolo. Non ha senso andare in Germania se non sai una parola di tedesco, per fare un esempio. A meno che tu non voglia prenderti una sorta di anno sabbatico per studiarla.

Detto questo, consiglio di rispolverare le proprie conoscenze linguistiche prima di partire. Se hai studiato la lingua solo a scuola, arrivare in un posto dove sono tutti madrelingua sarà uno shock. O anche solo dove hanno competenze paragonabili, come nel caso dei Paesi del Nord Europa. Quindi frequenta un corso intensivo, meglio se sul posto, leggi e guarda film in originale, fai un’esperienza di vacanza-studio. Insomma, programmati l’estate prima di partire per approfondire la lingua. Vedrai che sarai molto avvantaggiato una volta iniziati i corsi.

Tieni anche conto del fatto che potrebbe essere obbligatorio superare un test di lingua (per i Paesi di lingua inglese il più richiesto è lo IELTS) prima di iscriverti. E non basta superarlo, devi anche raggiungere un certo punteggio, che a volte varia a seconda delle singole università.

Infine, dopo gli anni di università all’estero, la tua competenza linguistica sarà molto elevata. Non solo un vantaggio dal punto di vista del tuo futuro professionale, ma anche una grande ricchezza personale.

Frequentare l’università all’estero: le opportunità professionali

Questo è uno degli aspetti più positivi per chi ha deciso di investire tempo e denaro nel frequentare un’università all’estero. Le tue prospettive professionali saranno migliori. Un’azienda, un selezionatore, un’agenzia di recruitment valuterà meglio un candidato che ha avuto un’esperienza all’estero. Perché conosce una seconda lingua molto bene e ha probabilmente già lavorato per contribuire al proprio mantenimento. Questa scelta denota intraprendenza, determinazione e tenacia, tutte qualità che sono apprezzate in qualsiasi ambito lavorativo.

Questo discorso vale se decidi di tornare in Italia dopo la laurea. Naturalmente puoi anche decidere, e molte volte sarà la scelta più giusta, di rimanere nel Paese in cui hai fatto i tuoi studi universitari. O anche di cambiare di nuovo destinazione e andare altrove. Come chiunque sia emigrato potrà confermarti, il difficile è fare il primo passo, la prima esperienza da expat. Ma dopo pochi mesi, quando ti sarai ambientato e avrai trovato il tuo personale modo di affrontare sia il luogo in cui ti trovi e le sfide che ti pone, sia la lontananza dall’italia, saprai che puoi farcela. E non ti spaventerà più pensare di emigrare di nuovo. Anzi, probabilmente sarà una prospettiva che ti elettrizzerà.

Quindi, oltre alle opportunità professionali, maggiori o minori a seconda dell’ambito professionale e di altre dinamiche, che potrai trovare in Italia, si aggiungeranno quelle nel Paese dove hai studiato. E virtualmente in qualsiasi altro Paese al mondo. Ormai tutte le università hanno servizi di orientamento al lavoro e placement. Inoltre molte aziende propongono programmi di inserimento dei neolaureati, con concrete possibilità di impiego e crescita. Informati prima di finire gli studi e potresti avere un lavoro ancora prima di laurearti.

Frequentare l’università all’estero: 5 cose da sapere ultima modifica: 2017-03-22T07:51:35+01:00 da Giulia Gagliardi

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