Gino Strada, l’uomo di cui l’Italia sta parlando in questi giorni. Il personaggio internazionale che ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica perché chiamato a risollevare le sorti della sanità calabrese che versa da anni in condizioni di grave criticità. Ma chi è Gino Strada? Chi è il medico che ad un certo punto della sua vita ha deciso di andare a curare le vittime della guerra da un capo all’altro del mondo?
Oggi pomeriggio abbiamo definito un accordo di collaborazione tra EMERGENCY e Protezione civile per contribuire…
Pubblicato da Gino Strada su Martedì 17 novembre 2020
Gino Strada
Luigi Strada, detto Gino, nasce a Sesto San Giovanni (Milano) 72 anni fa. Si laurea in Medicina alla Statale del capoluogo lombardo e si specializza in chirurgia d’urgenza. Fino al 1988 si occupa dei trapianti di cuore e, in seguito, decide di dedicarsi alla chirurgia traumatologica e alla cura delle vittime di guerra. Si specializza in chirurgia cardiopolmonare; lavora nelle università di Stanford e Pittsburgh negli Stati Uniti. E, ancora, all’Harefield Hospital (Regno Unito) e al Groote Schuur Hospital di Città del Capo (Sudafrica).
Dal 1989 al 1994 collabora con la Croce Rossa internazionale in diverse zone colpite dalla guerra come la Bosnia – Erzegovina, la Somalia, l’Afghanistan, ed altre ancora. Dopo questa fortissima esperienza vissuta nei territori di guerra nasce Emergency, la sua associazione umanitaria che diventa subito un sodalizio rinomato a livello internazionale. Nei suoi 26 anni di vita Emergency ha curato milioni di persone, vittime dei tanti conflitti bellici disseminati per il mondo. Nel 2001 Strada vince il premio Colombe d’Oro per la Pace; nel 2015 riceve il Right Livelihood Award mentre nel 2017 a Seul in Corea del Sud gli viene assegnato il SunHak Peace Prize, un importante premio per la pace.
Emergency
“Essere curati è un diritto di tutti, senza discriminazioni”. Questo è un po’ il motto di Emergency “associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Essa promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani”. Gli operatori dell’associazione spiegano che il 90 per cento delle vittime nei conflitti sparsi per il mondo sono civili. Uomini, donne e bambini che non hanno colpa della follia e della stoltezza dei loro governanti. Il sodalizio offre loro cure mediche e chirurgiche, gratuite e di alta qualità.
Negli ospedali da campo sono impegnati medici e infermieri altamente preparati, perchè “quello alla cura sia un diritto umano fondamentale”. Lì dove è possibile, le vittime di guerra sono accolte in ambienti puliti e sicuri; in strutture moderne, efficienti, rispettose dell’ambiente. Ai pazienti vengono garantiti anche tre pasti al giorno. In tutti gli ospedali di Emergency, lo staff internazionale si occupa anche della formazione dei colleghi. Infatti alle strutture umanitarie dell’associazione di Gino Strada sono riconosciuti anche dei centri di formazione dalle autorità sanitarie locali. Questo è anche un modo concreto per far crescere i sistemi sanitari dei vari territori.
Sanità gratuita per gli ultimi
Dal 2011 l’associazione umanitaria ha attivato degli ambulatori sparsi nelle diverse regioni italiane. Si tratta di strutture e di unità mobili che operano nelle aree agricole, nelle periferie urbane, nei campi profughi ed anche in aree colpite da calamità naturali. Grazie alle strutture mobili si raggiungono le aree isolate dove non esiste alcun presidio medico. In dotazione il sodalizio ha i polibus, il politruck e il minivan.
I polibus sono ambulatori itineranti; il politruck è allestito su un camion. Mentre i minivan sono due cabinati con ambulatorio e sala di accoglienza. Si tratta di mezzi dove sono garantiti gratuitamente i servizi di medicina di base, educazione sanitaria e orientamento socio-sanitario. Destinatari dei servizi sono immigrati e persone appartenenti alle fasce meno abbienti della società. Gli emarginati, i fragili: gli ultimi del nostro tempo. “Anelli deboli” della nostra società post-moderna che non possono permettersi di curarsi e che hanno bisogno di consulenza sanitaria e legale per non rimanere eternamente invisibili.
(Foto Emergency)