Per la prima volta, un distillato italiano è stato premiato con i 100 punti Falstaff. Ad ottenere il prestigioso riconoscimento, che nella storia della competizione è stato ottenuto solo dal Rum Appleton Estate Aged 30 Years e dal Cognac Remy Martin Louis XIII, la grappa Gran Riserva Nonino 27 Years – ÙE® Monovitigno® Refosco dal Peduncolo Rosso Millesimata 1988.
Nonino e i 100 punti Falstaff, un riconoscimento tutto italiano
Falstaff, rivista leader nel settore enogastronomico-turistico nei Paesi di lingua tedesca, con la sua Spirit Competition ha premiato per la prima volta nella storia un distillato italiano con 100 punti: Gran Riserva Nonino 27 Years – ÙE® Monovitigno® Refosco dal Peduncolo Rosso Millesimata 1988. La grappa Nonino è stata messa ad invecchiare il 9 agosto 1989, ed è stata poi prelevata il 17 marzo 2017 dopo anni di custodia in pregiate barrique di rovere. Le 505 ampolle da 700 ml, ricavate dall’invecchiamento, hanno un color ambra intenso e riflessi dorati. Othmar Kiem e Simon Staffler, gli esperti di Falstaff che l’hanno degustata, l’hanno così descritta: “Al naso leggero sentore di legno di cedro fragrante leggermente balsamico che inizialmente ricorda gli agrumi essiccati e i fichi secchi, i datteri, il tabacco e un accenno di cioccolato bianco. Intensa al palato è estremamente complessa e avvolgente, di grande finezza ed elegante sapidità, molto persistente”.
Non sono, i 100 punti Falstaff, il primo riconoscimento per l’azienda friulana (la sede è a Percoto, in provincia di Udine). Il 27 gennaio 2020 si è vista assegnare il Wine Enthusiast Wine Star Awards, il più importante premio internazionale di Wine&Spirits. Ed è diventata così la miglior distilleria dell’anno (“Spirit Brand / Distiller of the Year 2019”). Anche in quel caso, fu la prima volta per una realtà italiana. Ancor prima, nel dicembre 2019, il premio “Donna per il made in Italy 2019” è andato alle sue donne. Perché, quella di Nonino, è una realtà tutta al femminile. Una realtà di donne ambiziose e appassionate, che hanno saputo “contribuire in maniera significativa alla crescita dell’economia italiana valorizzando il Made in Italy nel mondo“.
La storia della distilleria
Nonino pratica l’arte della distelleria sin dal finire dell’Ottocento. L’attività cominciò nel 1897 con Orazio Nonino, a cui subentreranno Luigi, Antonio, Benito con Giannola, Cristina, Antonella, Elisabetta e Francesca Nonino. In realtà, nel 1897 Orazio stabilì la sede Ronchi di Percoto. La distilleria già esisteva, sotto forma di alambicco itinerante. Poi, nel 1928, Antonio sposò Silvia Milocco (la prima grappaiola d’Italia) e la distilleria si spostò a Pecoto. Nel 1933 nacque l’Amaro Carnia, nel 1940 l’Aperitivo Bianco Nonino, negli anni Cinquanta l’Amaro del Friuli. La rivoluzione giunse nel 1973, quando Benito e Giannola cambiarono il modo di produrre e presentare la grappa in Italia e nel mondo. Nacque così il Monovitigno® Nonino. Seguirono anni d’innovazioni, successi e nuove creazioni. Fino ai 100 punti Falstaff di oggi.
Foto in evidenza tratta dalla pagina Facebook di Nonino