Il gioco del Maiorchino, tradizione di Novara di Sicilia da più di 400 anni, è stato iscritto nel registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il gioco consiste nel lanciare una forma di pecorino locale per le vie del borgo e si pratica soprattutto nei giorni di Carnevale. Questo importante riconoscimento arriva grazie all’associazione locale “Circolo Sportivo Olimpia” e all’associazione Aga di Verona, creatrice nel 2003 del “Tocatì-Festival Internazionale dei Giochi in Strada”. A riconoscere l’intera rete dei giochi del “Tocatì-Festival” come patrimonio immateriale dell’Umanità è stato il diciassettesimo comitato della Convenzione Unesco, riunitosi a Rabat (Marocco) dal 28 novembre al 3 dicembre scorso. Il gioco del Maiorchino, tradizione del comune messinese, è infatti uno dei tanti giochi antichi che l’Aga di Verona intende preservare.
Le regole del gioco del Maiorchino
Le regole di questo gioco antico sono molto semplici. Le squadre che si sfidano dovranno far rotolare una forma di pecorino dal peso di circa 10-12 kg, aiutandosi con una corda di circa 3 metri, che deve essere fissata lungo tutta la circonferenza della forma. Il percorso, lungo più di due chilometri, parte da via del Duomo e termina al muretto del piano Don Michele. Naturalmente vince la squadra che riesce a tagliare per prima il traguardo. Nel caso il maiorchino dovesse rompersi lungo il percorso, questo può essere sostituito con una forma di peso e misura analoghi. Oltre a Novara di Sicilia, giochi simili sono tradizione anche di altre zone d’Italia e del mondo. Per citare solo il nostro Paese, forse non tutti sanno che esiste il Campionato italiano del lancio del formaggio. Si tratta di una disciplina riconosciuta dal CONI, ormai giunta alla sua XXII edizione, che vede la partecipazione di sportivi provenienti da tutta Italia e non solo.
Foto in evidenza: © Circolo Sportivo Olimpia “Il Maiorchino” (Facebook).
