Non ha scelto lui di fare il “clown di guerra”. Ci si è trovato in mezzo. Ma ha scelto di starci, perchè “un bimbo a cui regali meraviglia sarà portatore sano di pace”. Marco Rodari, in arte, il Pimpa, insegnante di Lettere di Leggiuno (Varese), è ormai da anni “claun” (così si definisce) a tempo pieno, tra Gaza, Siria, Iraq, Egitto e Italia.

Tra il “professor Rodari” e il “claun il Pimpa”

Questa è una storia di un “bravo ragazzo”. Uno come tanti. Studente, impegnato all’oratorio…
Nel 2006, come ebbe a raccontare in un intervista: “Ho avuto la fortuna di conoscere quasi contemporaneamente, Clown Margherito e Mago Sales, due persone che hanno fatto della solidarietà e del donarsi agli altri una ragione di vita: tutto quello che faccio lo devo a loro”. Con l’Ambulaclaun di Margherito (storico clownterapeuta bergamasco), che considera il suo maestro pagliaccio, ha praticamente girato l’Italia durante terremoti ed alluvioni. E la fondazione di Mago Sales (sacerdote-prestigiatore salesiano, cuneese) sostiene ancora oggi i progetti del Pimpa a Gaza e in Iraq.

Il Pimpa - Fra i bambini

Il Pimpa a tempo pieno, “per far sorridere il cielo”

Ben presto, il nostro si appassionò sempre di più alla meraviglia che vedeva nelle faccette dei piccoli spettatori dei suoi spettacoli. E così si trovò a Gaza, invitato da dei sacerdoti per far sorridere i bimbi della guerra. Cominciò a passarci le vacanze, tra le macerie della guerra, laggiù e poi anche in Iraq e in Siria. Più di una volta successe che le bombe non gli permisero di tornare nel varesotto tra i suoi alunni fino a novembre o dicembre… E allora si decise: avrebbe girato il mondo “armato di un naso rosso”, “per far sorridere il cielo dove cadono bombe e lacrime”. Questa è la missione del claun Pimpa “ovunque sia andata smarrita la gioia dei bimbi”.

Un “miracolo” della meraviglia

Da allora fa piccoli miracoli, con la sua magia, letteralmente in mezzo alle macerie. “Ho conosciuto Shamila in ospedale, sotto le bombe. Mi ha dato tanta speranza perchè era la prima, quel giorno, che arrivava con tutte e due le braccia e le gambe. E che aveva superato l’operazione. Dopo, però, non parlava più. E la mia speranza è svanita”, raccontò Marco a Varese qualche anno fa. “Aveva tutte le ragioni per starsene zitta”: era l’unica sopravvissuta della sua famiglia. I medici, gli infermieri e gli psicologi le provavano tutte per far sì che riprendesse a parlare. Alla fine, ci hanno provato con il Pimpa. Che, “con un pezzetto di corda e un po’ di meraviglia”, l’ha fatta sorridere. Ed ha ripreso a parlare.

Qual è il trucco???

Oggi, quando non fa spettacoli in piazze, scuole o parrocchie, il Pimpa (a proposito: si è voluto chiamare così per ricordare il suo carissimo nonno Pin) fa il “claun dottore” negli ospedali o fa “lezioni di magia”. Sì: insegna come si diventa “maghi-pagliacci” a grandi e piccoli. O almeno a far sorridere chi abbiamo vicino. Ma come: il segreto dei maghi non è proprio non far scoprire che trucco c’è sotto? Sarà… ma al Pimpa, più ancora che fare giochi di magia piace – l’ha spiegato ai suoi piccoli allievi – vedere i bambini sorridere. “Allora io ve lo insegno così voi potrete utilizzare questi segreti per far sorridere un pochino chi avete vicino È bello far sorridere! Anche perchè, quando fai sorridere qualcuno, poi viene da sorridere anche a te!”.

Il Pimpa ha tanti amici

Attorno al Pimpa è nata nel 2015 l’Associazione di Volontariato “Per Far Sorridere il Cielo“. L’associazione si prende cura di bambini che hanno subito traumi fisici e psichici in conseguenza di una guerra vissuta o che stanno ancora vivendo; realizza spettacoli e clownterapia in ospedale; crea Scuole di Magia e laboratori per bambini e di Magia-Clown per adulti, in loco; attua azioni di sostegno alimentare e medico a famiglie bisognose, aiutando a ricostruire case distrutte a causa della guerra. L’associazione ha raccolto e donato migliaia di pasti caldi, di presidi sanitari, di kit scolastici e di giorni di scuola. Senza contare le 8 case ricostruite, le 78 famiglie sostenute e i 2.780 spettacoli e laboratori realizzati dai volontari. Il risultato che forse sta più a cuore al Pimpa è che è stato regalato un sorriso a più di 950.000 bambini.

Il Pimpa - Un tetto per Rima

Qualcosa di bello…

Il Pimpa è un claun, e non se ne intende del perché della guerra… però sa che “è una sconfitta dell’umanità”. Ha constatato in prima persona che “chi ha una cosa bella da fare, non si mette in mente di far la guerra”. Per questo sono nati Una Meraviglia di Scuola e la Giornata della Meraviglia. Così almeno i bambini di Al Mosader (Gaza) possono “sognare di fare qualcosa di bello nella vita” e “andare a scuola per poter realizzare il loro sogno”.
Il Pimpa sa anche che “se pensassimo ai bambini, le guerre finirebbero subito”.
Per questo ci invita a pensare a loro, ad occuparcene sempre ed a regalare loro meraviglia, sorrisi e speranza.

Il Pimpa - Dal drone

Il Pimpa: dalla meraviglia il sorriso per i bambini della guerra ultima modifica: 2022-01-24T12:30:00+01:00 da Silvano Malini

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