Michelangelo Arezzo è uno scrittore italo-americano nato a Bristol, Connecticut, da famiglia ragusana. Si è laureato in Economia Politica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Autore di varie pubblicazioni attinenti all’economia e alla politica, nel 2020, ha scritto il romanzo storico “Il Sigillo di Famiglia – Un passato ritrovato”, edito dalla casa editrice Gruppo Albatros Il Filo di Roma.

Michelangelo, lei ha scritto un romanzo storico, Il Sigillo di Famiglia – Un passato ritrovato, può raccontarci una breve sintesi e dirci dove ha trovato l’ispirazione?

Il Sigillo di Famiglia – Un passato ritrovato, ripercorre la storia di un antico e nobile casato siciliano, i cui membri, nel corso dei secoli, hanno contribuito a grandi cambiamenti in Italia e in Europa. Un curioso intreccio di parentele lega questa famiglia al 35° presidente degli Stati Uniti e ai Principi Grimaldi del Principato di Monaco. Il libro racconta la storia attraverso un giovane membro della famiglia a cui viene affidato un vecchio manoscritto con tutte le memorie storiche del casato e con aneddoti singolari riguardanti i vari personaggi: ufficiali di corte, cavalieri di Malta, un cardinale, una santa e perfino una dissoluta dama di compagnia. Una meravigliosa villa e un manoscritto, continuamente aggiornato, sono gli spunti che danno vita a questo intrigante romanzo che porta il lettore a fare una passeggiata tra arazzi, antichi sigilli e vecchi ricordi che il tempo non è riuscito a cancellare. Sono stato stimolato a scrivere questo romanzo perché, essendo cresciuto negli Stati Uniti, ogni volta che tornavo in Italia a trovare i miei parenti, mi ritrovavo, come passatempo, ad ascoltare piacevoli aneddoti su alcuni personaggi importanti della mia famiglia. Questo mi ha in qualche modo appassionato e stimolato a conoscere qualcosa in più su di loro. Così, per soddisfare la bramosia di conoscenza del mio retaggio, mi sono messo a ricercare in vari archivi storici. Tutto ciò si è rilevato come un gioco molto divertente e appassionante in quanto mi ha aiutato a conoscere a fondo le memorie esistenziali di alcuni dei miei più celebri antenati e a capire anche molte cose di me stesso. Ho scoperto storie avventurose, tortuose e a volte perfino scabrose.

albero genealogico famiglia arezzo

Ma l’episodio, che forse più di tutti ha fatto scattare la scintilla, è capitato molti anni fa quando mi imbattei in un articolo francese che raccontava la storia del mio antenato, il Cardinale Tommaso Arezzo. Rimasi meravigliato nello scoprire come in Francia, a differenza dell’Italia, sia un personaggio storico conosciuto e molto studiato. Questa scoperta ha fatto nascere in me un forte senso di rivalsa e voglia di far conoscere la vita di tutti i miei antenati, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Nell’arco degli ultimi 20 anni ho scoperto tanti altri personaggi e storie che mi hanno appassionato e che non potevo non includere nel mio libro.

Può raccontarci delle ricerche che ha fatto per il libro nell’Archivio di Stato e di come le ha incorporate nella sua scrittura?

Nell’Archivio di Stato mi sono sentito in diretto contatto con il passato. Ad esempio, mentre leggevo tra alcuni documenti riguardante il Cardinale Arezzo, mi è capitato di imbattermi nel suo Testamento ed è stato davvero emozionante scoprire come molti degli oggetti a lui appartenuti sono ancora di proprietà della mia famiglia. È stata una grande emozione lo scoprire le origini di vari oggetti, dove sono stati comprati o da chi sono stati ricevuti, nonché varie vicissitudini e piacevoli aneddoti legati ad alcuni di essi. Ciò mi ha permesso di riallacciare il loro lontano passato al presente in una continuità ininterrotta, come se il tempo non avesse continuato a scorrere, simile ad un orologio a carica meccanica che, finito il ticchettio, con un semplice giro di lancette riprende una nuova carica e si rifà del tempo perduto. Non è un caso quindi se nel romanzo sono soprattutto le emozioni e i sentimenti provati durante le scoperte fatte negli Archivi di Stato ad emergere con più enfasi, anziché la semplice trascrizione di dati, di informazioni storiche o altro.

Ci sono esperienze personali o eventi che hanno influenzato lo sviluppo dei personaggi del suo libro?

La passione e l’amore che ho verso la storia della mia famiglia hanno in qualche modo influenzato lo sviluppo dei personaggi del libro. Ho voluto mettere in luce soprattutto quegli antenati, uomini e donne che, in un modo piccolo o grande, hanno dato un contributo concreto non solo alla storia dell’Italia, ma anche dell’Europa. Fin da piccolo ho sempre avuto una forte predisposizione per questi personaggi.

Intervista a Michelangelo Arezzo di Trifiletti  - copertina libro

Il suo libro ha ricevuto vari premi tra cui il “Gran Premio Scudo D’Oro nella sezione letteraria 2020” del Centro Studi Araldici di Verona e il “Premio della Critica” al Premio Letterario Città di Cattolica 2021. Che cosa significano per lei?

Sono veramente molto orgoglioso di aver ricevuto questi prestigiosi riconoscimenti. Mi onora molto essere stato il primo e finora l’unico nella storia del premio letterario del Centro Studi Araldici di Verona ad essersi aggiudicato questo prestigioso riconoscimento con un romanzo, in quanto da sempre il concorso è stato riservato ad altri ambiti narrativi che contribuiscono alla promozione dell’araldica, soprattutto di natura accademica come le tesi di laurea.

Come è stata accolta la sua opera, sia all’interno della comunità italo-americana che nel mondo letterario più ampio?

La critica si è mostrata molto favorevole. Il libro ha riscosso un notevole successo anche presso la comunità italo-americana, da sempre desiderosa di conoscere la terra dei propri antenati. Il mio desiderio più grande è che il libro possa essere uno strumento di divulgazione per portare fama e interesse verso la città di Ragusa, la Sicilia e l’Italia tutta. Statistiche riguardanti le copie elettroniche vendute all’estero mostrano risultati molto incoraggianti. Tuttavia, sono convinto che si potrebbe fare molto di più con ulteriori iniziative promozionali e specialmente con una traduzione del libro in lingua inglese. Di recente è anche stata ultimata la riduzione in sceneggiatura per una trasposizione cinematografica internazionale. Vorrei aggiungere che sto ultimando un secondo romanzo, come seguito del primo, che dovrebbe uscire ad aprile 2023.

Lei è americano di origini italiane. Quanto contano per lei le sue radici?

Ognuno di noi dovrebbe trovare il proprio senso e significato nella vita attraverso la scoperta delle proprie radici e storia familiare. Io sono molto orgoglioso di avere origini italiane e credo che gli italiani in generale abbiano molti motivi per essere orgogliosi. Per questo mi dispiace molto quando vedo italiani con la pessima abitudine di parlare male del loro paese. Sono contento invece, quando vedo tanti famosi stranieri di origini italiane che vorrebbero tornare nei paesini dei propri genitori e nonni per degustare la gastronomia e lo splendore paesaggistico e culturale che l’Italia offre.

Ho avuto il piacere di intervistarla grazie al suggerimento del tenore Jonathan Cilia Faro che, nel momento in cui abbiamo parlato della promozione del Bel Paese e delle eccellenze italiane, ha pensato subito a lei. italiani.it premia la meritocrazia, c’é un giovane che lei vorrebbe sponsorizzare, a cui farebbe da mentore, che potrebbe essere un esempio per gli italiani nel mondo?

Luigi Spoletini, un’eccellenza che ha lavorato nella regia di alcuni dei film più popolari, tra cui: The Core (2003); Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou (2004); Mission Impossible III (2006); Point Break (2015); John Wick (2017); Aquaman (2018); Ridatemi Mia Moglie! (2021); Credimi (2022) e molti altri ancora.

Intervista allo scrittore Michelangelo Arezzo di Trifiletti  ultima modifica: 2023-01-27T18:00:00+01:00 da Paola Stranges

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