La diga della speranza

Mosul, città di oltre un milione e mezzo di abitanti con una storia millenaria, citata anche nella Bibbia con il nome di Ninive.
Situata nella parte settentrionale dell’Iraq, la città è attraversata dal fiume Tigri, uno dei più importanti corsi d’acqua di tutta l’Asia anteriore, e attualmente risulta essere controllata dallo Stato Islamico.
Non lontano, a circa 35 km a nord e lungo il fiume Tigri, vi è la Diga di Mosul. Una diga particolarmente importante per tutto il paese, data la sua posizione strategica e le funzioni che essa svolge dal 1986, anno della sua inaugurazione.
Controllata dagli iracheni, la Diga di Mosul rappresenta una risorsa fondamentale per tutta la popolazione, che vede in essa la speranza per un futuro migliore.

L’ingegno italiano per la salvaguardia della diga

Come tutte le opere di un’ingegneria così complessa, la Diga di Mosul necessita di una continua manutenzione e di vari miglioramenti per garantirne l’affidabilità nel lungo periodo.
Sin dalla fine degli anni ’80 gli interventi sono stati sempre più numerosi, ma la difficile situazione del paese non ha mai permesso un completo aggiornamento della struttura.
Nella primavera del 2016 il governo iracheno, dopo anni di duro lavoro, è riuscito finalmente ad affidare ad una ditta italiana l’importante compito di realizzare i tanto agognati miglioramenti.

La Trevi Spa di Cesena è la ditta che si occuperà dei lavori alla diga che inizieranno questo autunno. Gli interventi previsti riguardano l’intera struttura e dovranno garantire la messa in sicurezza di tutto l’impianto, nonché un notevole miglioramento di tutti i suoi sistemi.
Vista la sua importanza nella produzione di energia (la diga fornisce elettricità a più di 9 milioni di persone), nella distribuzione di acqua dolce e nei possibili scenari catastrofici dovuti ad un suo possibile cedimento, il compito della Trevi sarà particolarmente arduo e metterà a dura prova gli ingegneri italiani sin dal primo giorno.

Una zona ad alto rischio

Un grande pericolo per la diga e per gli operai addetti al suo funzionamento è rappresentato dalla situazione politica e militare della zona.

Come detto in precedenza la città di Mosul è sotto il controllo del califfato, mentre la parte settentrionale dove si trova la diga è controllata dal governo iracheno.
Per garantire la sicurezza degli ingegneri italiani sono stati assegnati oltre quattrocento soldati italiani, distribuiti tra la diga e gli insediamenti vicini.

Un provvedimento necessario vista la situazione non facile che alberga all’ombra della diga. Secondo gli esperti chi controlla la diga ha infatti in mano non solo una risorsa di grande valore, ma anche una possibile arma da scatenare contro la popolazione.
Un suo crollo causerebbe la distruzione totale di tutti i centri abitati, le industrie e i campi fino alla capitale Bagdad, situata ad oltre 350 km dalla diga.
La presenza di un corpo armato di difesa risulta quindi indispensabile per la sicurezza del sito.

Trevi Spa: orgoglio italiano

La Trevi Spa è un’azienda fondata nel lontano 1957 da Davide Trevisani.
Inizialmente conosciuta come Impresa Palificazioni Trevisani, la Trevi da decenni si occupa del consolidamento dei terreni, di costruzione e della manutenzione di strutture e macchinari complessi.
Negli anni ’90 si è occupata, tra i tanti progetti, dei lavori per la salvaguardia della Torre di Pisa e di costruzione della Nuova Biblioteca di Alessandria d’Egitto, nonché della realizzazione del nuovo World Trade Center di New York.
Gli ingegneri sono inoltre costantemente impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie e nella ricerca di nuovi materiali utili per ottimizzare ogni tipo di lavoro.

Il banco di prova della Diga di Mosul risulta essere l’ennesima grande sfida che l’azienda italiana si appresta ad affrontare, ma visto il suo curriculum e i risultati conseguiti fino ad ora gli iracheni non potevano sperare di meglio per la loro diga e per tutto quello che essa rappresenta.

La Diga di Mosul: lavori affidati ad un’azienda italiana ultima modifica: 2016-09-05T09:47:39+02:00 da Gabriele Roberti

Commenti

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x