Con un messaggio provocatorio il tenore pop presenta il suo nuovo singolo “Parla più piano”.

Per molti italiani che vivono in America non è passata inosservata la recente intervista dell’artista Jonathan Cilia Faro alla trasmissione americana “Good morning Nashville – WKRN” durante la quale il tenore pop, di origine italiane, ha affermato in modo provocatorio: la Mafia non esiste per poi aggiungere se combatti e non sei disposto a scendere a compromessi puoi farcela.
La frase oggetto di contestazione è stata pronunciata in occasione del lancio del suo nuovo lavoro “Parla più piano” in uscita a livello mondiale il prossimo 7 luglio 2023, diretto e prodotto da Vincenzo Fontes, Emanuele Giocondo, Vincenzo Cavalli con la coproduzione di Stradivari Classic Records e JPC1111 LLC.

Una produzione che vuole rendere omaggio al film “Il Padrino” a 50 anni dalla sua uscita che vede nel cast attori del calibro di Al Pacino, Marlon Brando e Robert De Niro.
Diversi italiani e italo-americani hanno accusato il cantante di “festeggiare la Mafia” scegliendo proprio uno dei film cult dedicato a questo tema.

Peccato però che nell’intervista traspaia tutt’altro e che questa inutile presa di posizione arriva da coloro che purtroppo non hanno coronato il loro sogno di realizzarsi – sottolinea lo stesso Jonathan Cilia Faro – e che invito non solo a rivedersi l’intervista ma a lavorare con slancio e determinazione per realizzare ciò che desiderano. Vorrei che avessero molto meno rancore nei miei confronti visto che, anche io, ho dovuto lottare tanto per arrivare dove sono oggi.

Chi conosce bene il tenore, la sua storia, le sue radici e soprattutto la sua voglia di essere a volte “elemento di rottura”, “campana fuori dal coro” e soprattutto la sua capacità di provocare (riprendendo come ama dire un po’ gli atteggiamenti del critico d’arte Vittorio Sgarbi noto per le sue boutade, per la sua foga nell’esporre le sue idee, per il modo con cui lo fa) ha invece visto in questo nuovo lavoro un modo per incoraggiare gli artisti, in particolare i cantanti, ad affrontare anche tematiche scomode, a riflettere senza tregua su temi così importanti, parlandone apertamente in modo che anche le nuove generazioni possano conoscere questo tipo di argomenti.

Sono nato e cresciuto in Sicilia – spiega il tenore pop – e chi mi accusa di ciò è solo un “perbenista” che specula sulla parola Mafia per sentirsi migliore. Io al contrario di ciò che si è detto, festeggio la famiglia, il rispetto, l’onore, certi valori che “per colpa” dei liberali si sono persi.
A 42 anni sono stanco di permettere a chiunque e gratuitamente di usare la parola Mafia per gettare fango sulle persone che duramente lavorano per raggiungere un obiettivo professionale
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Jonathan Cilia Faro sul palco

Chi mi conosce – conclude l’artista – sa che non mi sono abbassato alla Mafia e pur amando il mondo dell’opera in Italia ho deciso di lasciarlo perché gestito da lobby. La mia determinazione, la passione, la pazienza, gli incontri fortunati mi hanno permesso oggi di sentirmi appagato e di poter dire “ce l’ho fatta”. Il prezzo che ho dovuto pagare è alto, lo so solo io, ma, quello che conta oggi è che porto la musica lirica nel mondo, ho modo di manifestare la mia “italianità”, di elogiare ciò che di bello la nostra Patria ci ha regalato, di poterlo condividere con gli altri nella speranza che sempre più persone, anche i giovani, possano conoscere questo immenso patrimonio. Oggi finalmente mi sento libero e capace di gestire come voglio il mio business.

E dopo queste spiegazioni, il tenore pop conclude con questo pensiero a proposito del lancio del suo nuovo singolo: con “Parla più piano” festeggio l’arte, il grande Nino Rota che ha scritto questo capolavoro discografico che ancora dopo 50 anni fa commuovere tantissime persone. Da siciliano, per esorcizzare lo stereotipo del mafioso, ho registrato la versione di Jonny Dorelli e Gianni Morandi.

Tra polemiche e musica, l’omaggio di Cilia Faro a “Il Padrino” ultima modifica: 2023-07-06T12:30:00+02:00 da Redazione

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