Incentivare in Brasile il consumo dei pomodori in scatola europei, soprattutto quelli italiani. E’ questo l’obiettivo alla base della campagna lanciata in questi giorni nella città di San Paolo. La stessa è finanziata dall’Unione europea e promossa dal consorzio Oi Pomodoro Centro Sud, il più grande trasformatore al mondo di pomodori, che racchiude tutta la filiera produttiva dall’Abruzzo fino alla Sicilia, con il coordinamento della Camera di Commercio Italiana di San Paolo (Italcam).
Le iniziative per promuovere polpe e pomodori pelati
La campagna, che è stata denominata ‘Meu Tomate’ (Mio Pomodoro), fino alla fine di quest’anno realizzerà anche altre azioni volte a far conoscere i pomodori pelati o le polpe provenienti dall’Europa e dall’Italia. Tra le iniziative previste, vi rientrano una settimana con menu speciali nei ristoranti di San Paolo (nel mese di ottobre) e promozioni nei supermercati. Oltre a San Paolo, le attività interesseranno anche le città di Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Curitiba e Florianópolis, in collaborazione con le rispettive Camere di Commercio Italiane locali. Il programma si rivolge agli operatori del settore import agroalimentare, ai consumatori brasiliani, ai giornalisti e agli influencer.
Cresce la domanda nel mercato brasiliano
La promozione dei pomodori italiani ed europei arriva in un momento di crescita della domanda nel mercato brasiliano. Si pensi che, fino a maggio di quest’anno, il Paese sudamericano ha importato circa 13 mila tonnellate di pomodori preparati o conservati in Italia. Questo trend positivo, in realtà, era già iniziato negli anni appena trascorsi. Ce lo confermano i dati forniti dal ministero brasiliano per lo Sviluppo, industria, commercio e servizi. Dati che danno impulso all’export italiano.
Eccellenza Made in Italy
“L’idea è quella di portare in Brasile l’eccellenza del prodotto europeo e italiano”, ha dichiarato Fabio Selan, direttore della Camera di commercio italiana di San Paolo (Italcam). Riccardo Mezza, titolare della società di consulenza Investire in Brasile, in merito a questa campagna, ha affermato: “Credo che possa essere molto interessante per pubblicizzare il concetto di ‘made in Italy’ e come riconoscere un prodotto ‘made in Italy’”.
