Padova: “C’ era una volta la città dei tre senza.. “ Se questa fosse una fiaba comincerebbe proprio così.

Perché Padova non è nota solo per ciò che ha, ma anche per ciò che non ha.

Tre, in particolare, i proverbiali “senza”: il Santo senza nome, il caffè senza porte ed il prato senza erba. Dove il santo senza nome è Sant’Antonio, l’amato patrono a cui i padovani si riferiscono semplicemente come al Santo. Il caffè senza porte è lo storico Caffè Pedrocchi, del 1831, in Via VIII Febbraio. In origine aperto giorno e notte, rappresentava il “salotto buono” dove chiunque, ovvero studenti, artisti, letterati, patrioti e semplici cittadini, potevano trattenersi anche senza consumare. Una tradizione ancora in vita in una delle sue tre sale.

Il prato senza erba è Prato della Valle, piazza cittadina tra le più grandi d’Europa in cui, a dispetto del nome, ci sono tante statue ma ben poco verde.

E se questi sono i “senza”, immaginatevi i “con”!

Tra i tesori di Padova c’ è davvero di tutto, a cominciare da un notevole patrimonio di beni artistici e religiosi, per proseguire con un’abbondanza di “scienza e coscienza”, frutto della storica vocazione universitaria del capoluogo, per finire con le prelibatezza del territorio, da scoprire nei ristoranti o da acquistare al Sotto il Salone, in Piazza delle Erbe, che da sempre ospita il mercato tra i portici dello storico Palazzo della Ragione, l’antica sede del Tribunale.

Un tour tra sacro e profano..

Un tour di Padova non può che iniziare dal più prezioso dei suoi tesori: la Cappella degli Scrovegni. Situata in Piazza degli Eremitani, a pochi passi dalla Chiesa degli Eremitani, altro capolavoro da non perdere, la cappella fu affrescata da Giotto tra il 1303 ed il 1305 con opere di inestimabile pregio come il grandioso Giudizio Universale o le allegorie dei Vizi e delle Virtù.

Fatta erigere da Enrico degli Scrovegni, secondo alcuni per ambizione politica, per altri come ammenda all’attività di famiglia, la cappella è considerata uno dei massimi capolavori del Trecento europeo.

La Basilica di S.Antonio è il sito più importante di Padova dal punto di vista religioso. Dedicata al Santo delle cose perdute,  fu eretta tra il 1232 ed il 1310 proprio per conservare le reliquie dell’amato patrono. E’ tra le più importanti mete del turismo religioso.

A pochi passi dalla Basilica c’ è un luogo ben più profano ma di simile prestigio. Si tratta dell’Odeo Cornaro e della sua Loggia. Piccolo gioiello del 1524 dell’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, è la prima realizzazione in terra veneta di un teatro all’aperto con scena a portico di epoca romana.

..e tra scienza e coscienza..

Recita un detto popolare: “Veneziani gran signori, padovani gran dottori”. A testimoniare la vocazione erudita e liberale della città, sufficientemente lontana dalle influenze del potere temporale di Roma per dedicarsi con assiduità e senza troppe interferenze allo studio ed all’ insegnamento della scienza.

Non a caso l’Università di Padova, la cui sede è dalla fine del 1400 a Palazzo del Bò, è una delle più antiche del mondo e la prima ad aver conferito la laurea ad una donna, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, divenuta dottoressa in Filosofia nel 1678.

Dalle sue aule sono passate le massime personalità scientifiche di tutti i tempi, filosofi, teologi e matematici tra cui Copernico e Galileo ma anche illustri medici come Gabriele Falloppio, Bartolomeo Eustachi e Girolamo Fabrici D’Acquapendente che, nel 1594, proprio nell’Università di Padova, fece costruire il più antico teatro anatomico stabile del mondo.

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Passeggiando per le vie di Padova all’insegna della tradizione ultima modifica: 2016-12-02T13:50:10+01:00 da Rossana Nardacci

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