Nelle scorse ore sono stati rinvenuti i resti di due corpi morti a Pompei durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C..
Le due vittime si trovavano nell’area di scavo della Regio IX insula 10, dove sono in corso indagini archeologiche per via di un progetto di messa in sicurezza dei fronti di scavo.
A chi appartengono quei resti e dove si trovavano
I resti ritrovati sono quelli di un uomo e una donna, quest’ultima trovata sul letto accanto a monete d’oro, d’argento e di bronzo ed orecchini in oro e perle. Le due vittime dell’eruzione sono state trovate in un piccolo vano usato come stanza da letto provvisorio durante i lavori di ristrutturazione della casa.
Quel piccolo vano dove sono stati rinvenuti i resti ha rappresentato per loro un loro rifugio con l’illusione di poter sfuggire alla violenza dell’eruzione e alla pioggia di lapilli che invasero la città e il resto della casa. La stanza aveva un accesso al grande salone che si riempì di pomici, bloccando loro la possibilità di scappare.
Il piccolo vano divenne, così, il custode dei due scheletri e di alcuni oggetti a loro molto cari tanto da tenerli vicini fino alla morte.
Perchè sono importanti questi ritrovamenti
Grazie a questi ritrovamenti si possono analizzare i dati antropologici relativi alle due vittime rinvenute all’interno del contesto archeologico che è diventata la loro tomba e ciò permette di recuperare una gran quantità di informazioni sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle loro storie.
Le impronte nella cenere hanno consentito di ricostruire anche gli arredi e dove si trovassero nel momento dell’eruzione. Si è stabilita così la presenza di un letto, una cassa, un candelabro in bronzo e un tavolo con piano in marmo, con la suppellettile in bronzo, vetro e ceramica ancora posizionati al loro posto.
Quali sono le attività in atto
Al momento, oltre ai lavori di restauro, messa in sicurezza, salvaguardia e accessibilità del sito archeologico di Pompei, sono previsti nuovi scavi nel territorio da Civita Giuliana a Villa dei Misteri e all’antica Oplonti nel Comune di Torre Annunziata.
Questi scavi danno la possibilità di ricostruire gli ultimi momenti di vita degli abitanti, uomini, donne e bambini, morti durante la catastrofica eruzione del 79 d.C. che ha reso Pompei un enorme cantiere di ricerca e restauro. Tuto il personale a lavoro nel sito si aspetta importanti sviluppi negli scavi archeologici e nella valorizzazione del territorio nei prossimi anni, grazie anche agli investimenti messi a disposizione dal Governo.