La prima isola Covid-free d’Italia? È la campana Procida. Lo aveva promesso il suo sindaco, Dino Ambrosino, che contava di concludere l’intera campagna vaccinale nei primi giorni di maggio. “Procida può essere caso di studio nazionale” aveva dichiarato con orgoglio lo scorso 1 maggio. Giorno in cui, le dosi somministrate, sono state 860.
Procida Covid-free, i numeri della vaccinazione
A Procida vivono 10.288 persone, di cui circa 7.500 vaccinabili con uno dei sieri anti-Covid disponibili. Alla campagna hanno aderito in un primo momento 4.924 persone. Dei 2.800 cittadini che non si sono prenotati, 544 risiedono all’estero, 150 sono guariti dal Coronavirus, 49 si trovano ancora in quarantena, 500 sono naviganti e qualche manciata non vive stabilmente sull’isola. Tutti gli altri, che potrebbero essere vaccinati ma ancora non si sono presentati, sono stati raggiunti a domicilio per capire i motivi del mancato accreditamento. Il totale, alla fine dell’operazione, ha raggiunto quota 6.900. Numeri, questi, che procedono dritto verso l’obiettivo: fare di Procida la prima isola Covid-free d’Italia. Ecco dunque che, nei primi giorni di maggio, sono state somministrate le secondi dosi per la popolazione più adulta e le prime/uniche dosi nella fascia 18-29 anni. Una fascia in cui è stata data la precedenza al siero Johnson & Johnson.
Per Procida, diventare Covid-free non ha unicamente una valenza turistica. Anzi, il primo motivo è di tipo sanitario. “Procida, come tutte le isole, soffre di una sanità carente. Se qui esplode un focolaio non è come la terra ferma, possiamo trasportare un paziente alla volta” ha commentato il primo cittadino. Spiegando che, vaccinare la totalità della popolazione vaccinabile, è l’unica strategia percorribile per mettere in sicurezza i suoi abitanti e i turisti che qui si recano in vacanza. Ammalarsi gravemente di Coronavirus, sull’isola, richiede infatti l’intervento dell’elisoccorso. Un’operazione dei costi altissimi, per un territorio che conta poco più di 10.000 abitanti.
Lo svolgimento della campagna vaccinale
Ad organizzare la campagna vaccinale a Procida è stata la Asl Napoli 2, seguendo l’ordinanza emessa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. La sua idea, fin dagli inizi, è stata chiara: una volta messi in sicurezza i soggetti fragili, procedere con la vaccinazione massiva nelle isole minori seguendo l’ordine decrescente d’età. Così, è stato allestito nella sede del Comune di Procida un centro vaccinale operativo ininterrottamente dalle 9.00 alle 20.00, 7 giorni su 7. Il primo giorno sono stati vaccinati gli over 50, il secondo giorno la fascia 40-49. Successivamente è toccato agli over 30 e poi agli over 20. Fasce d’età, queste, messe in sicurezza dopo l’immunizzazione degli over 60. Il risultato? Il 92% della popolazione è ad oggi immunizzata.
Sul territorio di Procida, del resto, esiste un solo pronto soccorso. I pazienti Covid più gravi dovrebbero essere portati a Pozzuoli. Un’eventualità che per il momento si è verificata solo di rado: i casi registrati sull’isola sono stati prevalentemente asintomatici, oppure trattati a casa, e pochi cittadini hanno avuto bisogno dell’ospedalizzazione. Anche perché i medici di base hanno attuato un’efficaca campagna di cure a domicilio. “Il messaggio che vogliamo lanciare è che una volta che saremo tutti vaccinati, potremo competere seriamente con gli altri Paesi, come Spagna e Grecia” ha commentato Ambrosino. Per poi spiegare che la capacità turistica di Procida è molto limitata, con non più di 2.000 ospiti alla volta e un centinaio di migliaio l’anno di vacanzieri giornalieri. Un contesto piccolo che, grazie alla vaccinazione di massa, nell’estate che verrà sarà ancor più sicuro.
