Adagiata nel golfo di Napoli l’Isola di Procida è un piccolo scrigno di bellezza. Il suo fascino ammalia da secoli, tanto da renderla protagonista di alcune produzioni artistiche. Un incanto che prosegue tutt’oggi e che l’ha recentemente vista nominata capitale della cultura per l’anno 2022.

Il fascino nel tempo

Da Boccaccio alla produzione cinematografica, Procida è da sempre apprezzata per la sua bellezza. Abbondantemente descritta in epoca classica, viene poi scelta per gli svolgimenti della sesta novella del Decamerone. Una capacità seduttiva che giunge ai tempi più recenti con L’isola di Arturo di Elsa Morante. Dalle pagine alla macchina da presa il passaggio è dovuto. Così Procida diventa luogo di numerose pellicole tra le quali il noto Il postino, con Philippe Noiret e Massimo Troisi. Ma in che modo l’isola è riuscita a mantenere vivo tanto interesse?

Procida tra viottoli e spiagge

Prossima alla terra ferma, e quindi facilmente raggiungibile, nelle vicinanze di Procida sorge un’isola-sorella. Si tratta di Vivara a cui si collega per il tramite di un ponte. Vivara permette di immergersi in un contesto più prettamente naturalistico; qui sorge infatti la Riserva Statale. Procida offre invece panorami che consentono di fare incursione nella sua storia. È possibile curiosare nel passato dell’isola percorrendo i viottoli che portano a piazza Olmo, centro del borgo suddiviso in nove contrade. La chiesa di Sant’Antonio Abate e il cimitero alle spalle rappresentano un sito dal quale approdare a nuove mete. Da queste opere artistiche e di fede, frutto della mano umana, il viaggio prosegue verso gli omaggi della Terra.

Isola di Procida, panoramica dall'alto

Proprio accanto al campo santo, che costituisce un esempio di architettura isolana, si avvia la discesa che conduce al mare. Nello specifico si tratta di quella strada che porta alla famosa spiaggia de Il postino, il cui vero nome è spiaggia del Pozzo Vecchio. Se l’uomo costruisce, demolisce e plasma, altrettanto fa la Natura, capace di generare dalle distruzioni nuovi incanti. Ne sono esempio i faraglioni in tufo nati da una frana e che, simbolicamente, sembrano far da guardiani alle spiagge del Ciraccio e del Ciracciello. Procida è un’isola raccolta, intima che si può girare a piedi. A fare da bussola è sempre il centro del borgo, piazza Olmo dalla quale è possibile tornare o partire alla ricerca di nuovi scorci. Nei pressi di questo fulcro si trova la lunga scalinata che accompagna a spiaggia Chiaia, affacciata sulla Corricella.

Architettura isolana

Spontanea, popolare ma legata a determinati codici, l’architettura di Procida costituisce un unicum. Questa infatti appartiene agli abitanti del luogo che l’hanno fatta propria grazie a specifici tratti distintivi. L’arco, la scala a dorso d’asino, le volte, la policromia delle case. Soluzioni funzionali adottate in occasione a svariati scopi. Così l’arco, in ambito abitativo, diventa elemento di raccordo tra la strada e l’ingresso ma lo si può incontrare anche nelle terrazze.

Isola di Procida vista dal mare

Spesso sull’arco poggia una scala rampante che conduce ai piani superiore della casa. Dettagli che si ripetono nell’architettura di un’isola resa vivace dai colori di cui è tinta. Nuance pastello scandiscono il ritmo cromatico delle abitazioni che per consuetudine non sono mai uguali. Difficile trovare due edifici del medesimo colore uno accanto all’altro. La tradizione vuole che i pescatori avessero desiderio di poter guardare le loro case anche dal mare. Una storia popolare, forse, ma che contribuisce alla poesia del luogo.

Procida la meravigliosa isola che seduce da sempre ultima modifica: 2021-02-22T12:30:00+01:00 da Sabrina Cernuschi

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