Protetto dal promontorio su cui sorge e abbracciato dalle vallate che lo circondano. Profumi e colori vivacizzano il paesaggio solleticando i sensi dei numerosi visitatori che qui si recano ogni anno. “Un’isola nell’isola” ma anche “il Paese dell’acqua”. Così è stato battezzato Sadali. Nella Sardegna più verace si nasconde un borgo dai toni fiabeschi. Pronto a narrarci una storia che ci lascerà deliziati.

La magia di Sadali

Un borgo il cui nome ci evoca il passaggio di antichi popoli ma anche le tradizioni più tipiche del territorio. Ed ecco fiorire leggende. Tra chi vuole che il paese tragga le sue origini da un pastore a chi ne lega i natali ai fenici. Così, in un tempo evidentemente molto lontano, nasceva Sadali. Sito nel cuore della Barbagia di Seulo, a 750 metri sul livello del mare, rappresenta una rarità di bellezza.  Risalendo il roccioso altopiano si percorrono ampi viali contornati da alberi che via via si stringono sino a condurci in un luogo intimo. Nell’avvicinarsi al borgo, infatti, sono proprio i paesaggi che lo precedono ad accentuare il ritmo dell’attesa. Il profumo della macchia mediterranea, i colori della vegetazione, il gorgoglìo delle acque.

Sadali. Immagine di peonie rosa in un prato

Sono questi gli elementi che caratterizzano lo scenario che conduce a Sadali. Un intreccio di viottoli  in ciottolato descrive il centro storico. Scandito da antiche botteghe e dalla chiesa di San Valentino, patrono del borgo. Strade lastricate e facciate in pietra a vista disegnano un luogo rimasto uguale a se stesso. Un’identità cristallizzata che si è conservata grazie allo spostamento della popolazione locale in un’area più a nord, lasciando così illeso e immutato il centro storico. Sadali mantiene infatti tutte le sue forme più tradizionali. Ma la località è soprattutto nota per la sua “acqua”.

Paese dell’acqua

Come nei migliori luoghi incantati non può mancare l’acqua. Cascate che diventano protagoniste di un paesaggio scavato nel tempo dal costante lavoro dei torrenti. A testimonianza dell’importanza dell’elemento idrico sono le fontane che animano il centro storico ma soprattutto i mulini. Trionfavano nel verde delle vallate con la loro grande ruota a ricordare un passato agricolo. Una campagna che nelle stagioni si tinge dei colori dei fiori fra cui domina il rosa delle peonie.

Sadali. Targa in forma ovale affissa ad una parete antica con indicazione del mulino di Sadali
di Giorgio Winklers, flickr.com

Ma è possibile scorgere mulini anche in quello che un tempo era il centro abitato. Così nei pressi della chiesa principale una cascata, detta del San Valentino, è accompagnata dal settecentesco mulino. Utilizzato per la macina del grano ci lascia immaginare una realtà rustica, tratteggiata da caratteri bucolici. Seguendo il percorso dell’acqua si arriva sino alle tanto amate grotte. Quelle che fanno di questa località uno dei principali motivi di attrazione turistica. Sono circa quaranta e si trovano disseminate qua e là in tutta Sadali. L’elevata concentrazione di sorgenti ha favorito la nascita di veri e propri capolavori artistici di cui artefice è l’acqua.

Sadali. Grotta di cui risaltano le stalattiti
di Giorgio Winklers, flickr.com

Tra queste opere della natura spicca la grotta di Is Janas nel cui fascino si perde un’antica leggenda. Pare che qui vivessero creature fantastiche, mezze fate e mezze streghe, dette appunto Is Janas . Un giorno queste furono sorprese da un frate nella preparazione di un dolce in pieno periodo quaresimale. Per punizione il religioso le trasformò in roccia. Nacquero così stalattiti e stalagmiti che conferiscono alle grotte un che di magico. Se siete curiosi di immergervi nel mito di questo luogo, salite a bordo del Trenino Verde. Solcando paesaggi incontaminati potrete lasciarvi trasportare in un viaggio dai toni davvero suggestivi.

Sadali: il Paese dell’acqua nel cuore della Barbagia ultima modifica: 2019-05-14T09:00:29+02:00 da Sabrina Cernuschi

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