Spegne oggi 100 candeline Paola Del Din, unica medaglia d’oro al valor militare della Resistenza vivente in Italia, istituita il 21 maggio 1793 dal re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia. Simbolo della lotta di liberazione dal nazifascismo è stata la prima donna paracadutista militare italiana. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le ha rivolto un messaggio di auguri, ringraziandola “per la sua costante testimonianza di amore per la Patria e per la libertà”.
Per lei una celebrazione ufficiale a settembre
Paola Del Din, nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 1923, oggi festeggia nella sua casa a Sappada (Udine), circondata dai familiari. Per lei, il prossimo 2 settembre, a Udine, si svolgerà una celebrazione ufficiale in presenza delle autorità civili e militari. Durante la Resistenza in Friuli-Venezia Giulia, alla morte del fratello Renato ucciso dai tedeschi, fu ribattezzata con il nome di battaglia “Renata” e divenne una staffetta informatrice su richiesta della Brigata Osoppo e degli Alleati. Fu l’unica donna a compiere un lancio durante la Seconda guerra mondiale, avvenuto il 9 aprile 1945, e ufficialmente la prima donna paracadutista militare italiana. Si lanciò in una zona del Friuli ma all’atterraggio si fratturò una caviglia. Ciononostante riuscì ugualmente a portare a termine la missione che le era stata affidata: consegnare i documenti segreti che aveva con sé.
Paola Del Din: “Giovani, studiate”
Laureata in lettere, un Master of Arts conseguito all’Università della Pennsylvania, ha insegnato in Italia. Vedova dal 1955, dopo un matrimonio durato 50 anni con Pietro Carnielli, è ancora molto lucida e determinata. Una donna d’altri tempi, che non si è mai arresa di fronte alle difficoltà ma ha sempre affrontato tutto con grande coraggio e fierezza. Al termine partigiana preferisce quello di patriota. Sì, perché lei la sua Patria l’ha amata veramente tanto, al punto da mettere a rischio la sua stessa vita e in più occasioni. In un’intervista al Messaggero veneto ha rivolto un appello ai giovani: “Studiate, – ha detto – la cultura serve per tutto, anche per fare il formaggio”.
(Foto: Comune di Gaiarine; Gruppo Alpini “Pal Piccolo” di Paluzza, Pagine Facebook)
