L’estate 2023 sarà ricordata per il meteo e anche per i tanti rincari che hanno colpito il settore turistico, alberghiero, ristorativo in tutta Italia. Tutto costa di più al mare, in montagna e nelle città d’arte.
I rincari dell’estate 2023
Andare in vacanza costerà agli Italiani una bella cifra molti infatti sono i rincari applicati a numerosi beni e servizi. Gli aumenti sono stati rilevati ovunque: voli, pedaggi autostradali, trasporti, alberghi, lidi, villaggi vacanze, campeggi, ristoranti, ma anche gelati, aperetivi, bevande compresi i prodotti alimentari.
Demoskopika ha calcolato che per l’estate 2023 le vacanze costeranno in tutto 3,9 miliardi di euro in più. Per alcuni ciò è dovuto al dilagare dell’inflazione e all’aumento dell’energia che ci ha colpito anche negli scorsi mesi.
Gli aumenti
Secondo quanto riferisce Codacons, molti stabilimenti balneari hanno aggiunto modifiche ai propri listini applicando aumenti nelle spiagge più note d’Italia. Si parte con le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio, che registrano incrementi medi del +10%/+15% in tutto il Paese e con punte del +25% rispetto allo scorso anno. Per affittare un ombrellone e due lettini nel fine settimana in uno stabilimento medio si spendono quest’anno tra i 30 e i 35 euro al giorno.
Altissimi anche i prezzi di alberghi, B&B, affitti e soprattutto voli e prezzo del carburante, sempre più alle stelle.
Le città più care
Le regioni con i rincari più alti sono: Lazio (+9,5%), Lombardia (9,2%), Toscana (9,1%), Molise (9,1%) e Campania (9%) e Puglia (9%). Davanti a questi dati, non si capisce come mai la Puglia sia stata mediaticamente attaccate nell’ultimo periodo visto che è la regione che ha registrato meno aumenti.
Le città più care sono: Venezia, Milano, Firenze, le città della costiera amalfitana, Genova, Roma, Arezzo, Bologna.
Questi rincari hanno indotto molti italiani a scegliere l’estero per le loro vacanze. Fra le mete più gettonate ed economiche vi sono: Albania e Croazia. Mentre gli stranieri puntano sull’Italia.
