Solitamente quando un’attività chiude i battenti è segno che le cose non vanno. Tanto più se a essere dismesso è un reparto d’ospedale. Invece dopo un periodo difficile, segnato da centinaia di ricoveri di pazienti affetti da Covid- 19, è proprio la notizia di una chiusura a buttare un raggio di sole in una insolita domenica lombarda. Dall’ospedale milanese Niguarda, fin dall’inizio dell’epidemia in prima linea per l’emergenza, annuncia la notizia lo stesso personale sanitario: uno dei cinque reparti di terapia intensiva riservato a pazienti Covid chiuderà. Non è più necessario. I ventisette letti al suo interno già sono vuoti. L’ambiente una volta sanificato sarà utilizzato per accogliere altre tipologie di degenze. Un “piccolo grande passo” verso la sperata normalità.

Coronavirus - veduta di Bergamo

Perché tutto torni come prima la strada è lunghissima. Ma mentre si pensa con apprensione alla “fase 2”, questa domenica inattesa ha trasmesso positività a tutta Italia. La notizia della chiusura del reparto è stata pubblicata direttamente sul profilo Instagram del Niguarda. Nel post dedicato c’è un video in cui personale medico, infermieri e operatori sanitari festeggiano. E si legge il ringraziamento a tutti coloro che negli ultimi cinquanta giorni hanno lavorato senza sosta, con tantissima dedizione, professionalità, responsabilità, sensibilità. Tanti i commenti di questo tenore, accompagnati da cuori e pollici alzati. E ancora i complimenti a tutti gli operatori che si sono rivelati resilienti, coraggiosi e professionali. Le condivisioni si sono sprecate.

Coronavirus - panorama di Bergamo con tramonto

E nello stesso giorno…

…dalla vicina Bergamo, ancora un soffio di speranza per la regione più attaccata dal male. E nuovamente si tratta di una chiusura. Per la prima volta negli ultimi quaranta giorni la chiesetta del cimitero cittadinchiude i battenti ai feretri in attesa di sepoltura o cremazione. Non ce ne sono. Lo annuncia con sollievo il sindaco, Giorgio Gori. I dati raccolti negli ultimi giorni sono incoraggianti.  Secondo quelli riguardanti l’insolita domenica 19 Aprile sono circa 66236 i positivi in Lombardia. Si è registrato un lieve aumento di 855 contagiati rispetto al giorno precedente. I decessi in più sono stati circa 163, per un totale di 12.213 morti. Questi dati sono stati forniti dall’assessore regionale al Territorio e alla Protezione Civile, Pietro Foroni. I ricoverati in terapia intensivi sono calati e arrivati a numero pari di 922. I dimessi sono stati 417 mentre i tamponi effettuati ammontano a 8824.

Il dato importante sono i 300 nuovi ricoverati in ospedale in terapia non intensiva. La sfida non è ancora vinta, può essere ancora lunga. Per questo motivo dobbiamo prestar la massima attenzione e rispettare le prescrizioni vigenti perché basta poco per riprendere il trend negativo: è il commento di Foroni.

A dirci che non è tempo di abbassare la guardia sono i dati non altrettanto incoraggianti che riguardano il sistema sanitario regionale colpito dall’inizio dell’epidemia ad oggi. In totale sono 185 tra medici, infermieri, tecnici e altre figure professionali.

Confidiamo che domeniche come queste, in Lombardia come in tutta Italia, siano sempre meno isolate. Lo stesso che auspichiamo per ciascuno di noi, del resto.

Una insolita domenica lombarda ai tempi del Coronavirus ultima modifica: 2020-04-21T09:00:00+02:00 da Mariangela Cutrone

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