Vegani: dalla preistoria ad oggi
Sembra che più se ne parli e più spuntino. Ebbene, seppure i vegani siano ancora una minoranza nel mondo, figurarsi in Italia, sono sempre di più coloro che per svariati motivi abbracciano il veganesimo, anche solo per moda. Per abbandonare la natura carnivora a cui ci si abitua sin dall’infanzia.
I vegani vedono la loro origine tra la Grecia e l’India dall’antichità. Mentre il mondo occidentale usava già lauti banchetti di carne animale in qualsiasi occasione.
Che sia una questione etica, filosofica, o una scelta di vita per motivi salutari. Sono aumentate le persone che dibattono per evitare la produzione di quantità eccessive di carne animale, spesso per la tendenza comune attuale moderna (moda).
La scelta del vegano
Seppure la caccia sia una pratica primitiva, sembra ormai cosa superata per il mondo dei vegani che hanno ritenuto più opportuno mettere da parte questo tipo di bisogno.
Che sia per l’amore nei confronti degli animali, che sia per filosofia di vita indipendentemente dal proprio credo religioso.
Sempre di più modificano il proprio stile di vita attraverso l’imitazione. Grazie agli attuali mezzi di comunicazione che ci consentono di sapere che non tutta la carne animale è naturale. Sostanze chimiche, antibiotici, coloranti e tanti prodotti tossici spesso sono un’aggiunta per la crescita dell’animale e per il suo mantenimento.
Cosa si dice dei vegani…
Se il vegano nasce per questioni di moda, ha realmente una vita limitata. Dando anche rapidamente un’occhiata in giro sull’argomento ci si rende conto di quanto sia spesso eccessivamente severo il parere dei più nei confronti della scelta di vita della minoranza.
Non si parla più dell’umorismo in merito, bensì delle pesanti accuse che troppo spesso si sentono nei confronti di chi ha valutato delle scelte.
Più che sviluppo del mondo dei vegani, sembra prendere piede un vero e proprio “scontro” di idee. L’attuale condizione di critica che verte sulle scelte dei vegani sta facendo in modo da far passare la questione come una “corrente moderna” piuttosto che come un modo personale di vivere l’alimentazione.
