Ieri la scomparsa di Vittorio Taviani, regista italiano nato nel 1929 a San Miniato. Era il braccio destro di suo fratello Paolo, con cui ha condiviso la vita davanti e dietro la macchina da presa.

Addio allo sceneggiatore Vittorio Taviani

vittorio taviani

La masseria delle allodole è un film girato dai Taviani nel 2007 che approfondisce un tema scottante, così scottante da sollevare voci che vanno ben al di là delle nostre Alpi. La pellicola è ispirata ad un romanzo autobiografico della scrittrice italiana di origine armena Antonia Arslan. Qui la donna narra lo sterminio della sua famiglia, avvenuto in Armenia nell’eccidio del 1915 assieme a oltre un milione di persone.

Uno di quegli eventi storici accantonati, non presi d’assalto dai media. Non si tratta certo di un caso, tant’è vero che Vittorio Taviani in un’intervista afferma che “il governo turco ha fatto ufficialmente pressione sul governo italiano perché questo film non venisse realizzato”. Successivamente il regista si confronterà direttamente con alcuni rappresentanti della Turchia.

Riceverà sostegno anche da parte dell’allora ministro Rocco Buttiglione venuto in soccorso al regista per far arrivare la storia fino a noi. E a chi etichetta i suoi film come politici, Vittorio Taviani dà del miope. Le sue storie dipingono la realtà dei fatti così com’è, senza nuance o edulcorazioni. Per lui, un film politico segue un preciso disegno e lancia un messaggio che riflette il credo del regista. Non si limita a descrivere la realtà, ma la incanala dando una forma prestabilita, approccio ben lontano da quel che racconta Vittorio Taviani.

Senza dubbio, invece, il leitmotiv dei suoi film è l’ispirazione letteraria. I nomi delle muse sono Tolstoj, Goethe, Pirandello. È a quest’ultimo che si rifà per dare alla luce Kaos, opera cinematografica che ha visto la partecipazione di Franco e Ciccio nel 1984. Informarsi, immergersi nel piacere della letteratura e lasciarsi ispirare dalla fantasia. È questo l’iter che seguono i suoi lungometraggi prima di essere catturati dai nostri occhi.

vittorio taviani

I protagonisti del cinema Taviani

Il paesaggio assume una forte connotazione: Vittorio Taviani investe tempo ed energie per trovare il posto che meglio accoglie gli attori e le loro storie. Racconta che durante un sopralluogo per girare Padre Padrone si è fermato in Sardegna per venti lunghi giorni. Decide di far ritorno nonostante non avesse trovato la tanca di Gavino (termine sardo con cui si designa un podere destinato al pascolo delle pecore). Giunto in aeroporto, prossimo alla partenza, scorge per caso il luogo ideale tanto agognato e torna indietro per girare.

Il paesaggio, nel cinema firmato Taviani, non è concepito come parte integrante, ma funge da personaggio principale, assurgendo quasi al ruolo di attore. Allo stesso modo “la musica non si limita a fare da accompagnamento, è uno dei protagonisti dei film”. Tra i suoi protagonisti preferiti ci sono Roma, la Toscana, regione in cui è nato, e non può di certo mancare la Sicilia. Terra amata con cui ha un rapporto profondo tanto da acquistarvi una casa, è qui che ha girato il suo primo film nel 1962, Un uomo da bruciare. Lo sceneggiatore ricostruisce scena dopo scena un evento reale di forte calibro sociale. Questa volta in primo piano c’è Salvatore Carnevale, bracciante siciliano ucciso nel 1955.

Una pioggia di Donatello scandisce la carriera cinematografica di Vittorio Taviani. Dal 1978, anno che si apre con il Donatello per Padre Padrone, fino al 2016, quando riceve il Premio alla carriera, sempre assieme a suo fratello Paolo.

vittorio taviani

Tra i numerosi riconoscimenti ricordiamo anche l’Orso d’oro al Festival di Berlino del 2012 per Cesare deve morire. La tragedia shakespeariana è ricordata anche per la partecipazione dei detenuti del carcere romano di Rebibbia.

Una questione privata, tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio, è stata l’ultima pellicola firmata Vittorio Taviani girata appena un anno fa.

Scomparso Vittorio Taviani, grande regista italiano ultima modifica: 2018-04-16T09:30:07+02:00 da Flavia Del Treste

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