italiani.it intervista ad Andrea Caschetto

Esistono storie di uomini apparentemente comuni, ma dai poteri straordinari. Poteri non come quelli dei nostri supereroi preferiti, ma in grado di fare ugualmente del bene. È il caso di Andrea Caschetto, un comune ragazzo di Ragusa che da diversi anni regala gioie e sorrisi ai bambini meno fortunati.

Andrea Caschetto: da Ragusa lungo i cinque continenti

Quella di Andrea Caschetto è una storia ricca di eventi, sia belli che meno belli.

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«Da piccolo sognavo di diventare magistrato o calciatore, o meglio entrambi così da entrare nella storia. Ma dopo l’operazione ho dovuto rivedere i miei programmi»

Andrea a 15 anni si è dovuto infatti sottoporre ad un delicato intervento al cervello. Un’operazione necessaria, ma che ha compromesso in parte la sua memoria a breve termine. Ricordare eventi e persone è diventato così, per Andrea, un’attività più complicata rispetto ai suoi coetanei. Con il tempo, tuttavia, ha scoperto che alcuni ricordi riuscivano ad emergere dalla sua memoria. Ricordi come quelli relativi a «qualche ragazza importante conosciuta in giro, la faccia di Pirlo nella vittoria dell’Italia ai mondiali del 2006 o a quelle persone che mi regalavano emozioni»

Poi un giorno, rientrato da un viaggio in un orfanotrofio in Sudafrica, si è reso conto di ricordarsi ogni cosa di quell’esperienza. «Riuscivo a ricordarmi i volti dei bambini, i giochi che avevamo fatto e la differenza tra ricchi e poveri»Questo evento ha permesso ad Andrea di trovare la chiave per riavere la sua memoria. Le esperienze che riuscivano a regalargli una qualsiasi emozione si trasformavano infatti in ricordi indelebili.

Da quel momento il giovane siciliano ha deciso quindi di girare il mondo e assaporarne ogni sua essenza, coglierne ogni sua sfumatura.

Perché viaggiare per Andrea è sempre stata una «dipendenza, una voglia di curiosare e conoscere le tante culture. Perché viaggiare, e farlo ogni volta in maniera diversa, riusciva a regalarmi quelle emozioni che si sarebbero trasformate in ricordi»

Donare sorrisi

L’esperienza in Sudafrica fece capire ad Andrea che regalare gioia e speranza ai bambini meno fortunati riusciva a fargli scavalcare le sue difficoltà con la memoria a breve termine. Ma cosa si prova a fare tutto questo? Per Andrea questa è una forma di egoismo «perché in fondo lo facciamo per ricevere in cambio un sorriso». Il consiglio è quindi di «essere molto, molto egoisti per donare e ricevere. Aiutare gli altri per un semplice grazie e un sorriso sincero»
Sorriso che rappresenta per Andrea la sua principale fonte di energia. «Ancora oggi mi chiedo come faccio a essere sempre così felice e positivo. Sarà perché sorrido sempre?» confida, augurandosi inoltre «di non smettere mai di sorridere»

Il viaggio in Amazzonia

Ogni viaggio regala emozioni uniche. E per chi, come Andrea, viaggia tutto l’anno trovarne una specifica può essere difficile. Tuttavia vi è un episodio a lui particolarmente caro e significativo. Episodio verificatosi durante il suo viaggio in Amazzonia, luogo tanto affascinante quanto misterioso:
«Ero in un villaggio» racconta «dove non vi erano televisori o giornali. Una notte, baciata da una luna splendida, guardando sul fiume notai la figura di una donna molto alta, robusta e bella riflessa sull’acqua»

«Questa donna era abbracciata ad un uomo molto più basso, magro, molto più piccolo di statura. Il loro amore sembrava insolito e fuori dai canoni di noi occidentali. Com’è possibile per una donna così stare con un uomo del genere? Questa cosa mi ha fatto riflettere. Il loro amore non seguiva i canoni di bellezza a cui noi siamo abituati. Per loro l’amore era ed è semplicemente stare bene con l’altra persona, aldilà dell’aspetto fisico»

L’ONU e il giro in Sudamerica in carrozzella

Ma viaggiare non è l’unica attività di Andrea. Il suo sogno è quello di riuscire a sensibilizzare le istituzioni e migliorare la sua città, la sua regione e, perché no, il mondo intero. «Far parte di un congresso con altri politici e condividere le esperienze che ho vissuto lungo i cinque continenti. Dare dei consigli, prendendo le cose più belle viste e cercare di farle applicare sul territorio»

Per ora i suoi sforzi lo stanno ripagando, come dimostrato dal riconoscimento da parte dell’ONU per l’impegno sociale. Ma la strada è ancora lunga e Andrea non ha intenzione di fermarsi.
«Fin quando reggo, vado avanti. Ho la capacità di ricaricare con sole 4 ore di sonno al giorno, così facendo ho più tempo per realizzare tutto quello che voglio fare»

E in futuro? A gennaio è previsto un viaggio per il Sudamerica su una sedia a rotelle. «Voglio dimostrare che il termine disabile, inteso come persona impossibilitata nel fare qualcosa, non è del tutto corretto. Sembra quasi offensivo. Si tratta invece di persone che si ingegnano per fare determinate cose in un altro modo rispetto ad altre. Come le mie tecniche di memorizzazione»

Dove nasce l’arcobaleno

Andrea Caschetto dove-nasce-larcobaleno

Lo scorso ottobre è uscito il suo primo libro Dove nasce l’arcobaleno (Giunti editore). Un libro che, a detta del suo autore, cerca di spiegare come «ritrovare la felicità dopo tanta tristezza, come l’arcobaleno dopo la pioggia». E lo fa con il racconto dei suoi viaggi: «Il giro del mondo per gli orfanotrofi è stata una raccolta di esperienze. Molte decisamente belle, altre un po’ meno, ma che ho voluto ugualmente raccontare. Perché gli imprevisti possono sempre capitare, ma si superano.» 

Non solo una biografia però. «All’interno del libro ho riportato anche sette storie di altrettanti bambini orfani per dare voce a chi non ce l’ha. Purtroppo nel libro non c’entravano tutte, ma ci sono tantissime altre storie da raccontare»

Il ricavato sarà devoluto a diverse onlus per la costruzione di scuole, ospedali e altre strutture in giro per il mondo. E visto il successo (attualmente il libro è in ristampa) ne saranno realizzate certamente tante.

Per continuare la missione del sorriso di Andrea, la ricerca di quell’arcobaleno in quei luoghi dove la pioggia non smette di cadere.

 

 

 

 

italiani.it intervista Andrea Caschetto: l’ambasciatore del sorriso ultima modifica: 2016-11-14T12:30:10+01:00 da Gabriele Roberti

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