Tanti i motivi per recarsi presso la Rocca Scaligera di Sirmione. Principalmente perché si tratta di un raro esempio di fortificazione lacustre marina. Uno spettacolo unico, degno di un set cinematografico. A ciò si aggiunge anche il brivido scaturito dalla leggenda di Ebengardo e Arice. Una storia triste e sofferta, che ancora oggi vive nella memoria locale.

veduta del Castello di Sirmione
Castello di Sirmione

La splendida Sirmione sorge sulla sponda bresciana del Lago di Garda. È qui che è possibile individuare e ammirare il Castello e la sua Darsena trecentesca. Un luogo ottimamente conservato, tra i cui spazi trova ancora spazio il ricordo di un amore dannato, che rivive attraverso una leggenda narrata per generazioni.

La leggenda della Rocca Scaligera

L’antica storia italiana porta luoghi del genere a essere avvolti da antiche leggende. La Rocca Scaligera di Sirmione non fa eccezione. Un fantasma si aggirerebbe nelle sale del castello, scegliendo le notti tempestose per dar sfogo al proprio dolore. La leggenda narra di Ebengardo, giovane che viveva felice all’interno del castello, così come di Arice, sua moglie. La loro esistenza venne stravolta durante una tremenda notte di pioggia e vento. Un cavaliere venne ospitato tra le mura. Un uomo presentatosi come Elaberto, Marchese del Feltrino.

Questi venne rapito dalla bellezza disarmante di Arice, al punto da decidere di volerla possedere a ogni costo. Si introdusse nelle sue stanze nel cuore della notte, ma le grida di lei svegliarono lo sposo, che si precipitò. Arrivò troppo tardi, trovandola priva di vita. Elaberto l’aveva uccisa con il proprio pugnale.

le torri di Rocca di Sirmione
Rocca di Sirmione

Sorte dolorosa anche per Ebengardo, che si fiondò contro l’aggressore ma, nella colluttazione, venne trapassato dal proprio pugnale. Si narra, così, del suo fantasma tormentato, pronto ad aggirarsi per le stanze del Castello in notti simili a quella della morte della sua amata. Infinito il suo tormento, non avendola salvata o vendicata. Un triste destino, per due tanto innamorati che non sono riusciti a ricongiungersi in pace neanche dopo la morte.

La storia della Rocca Scaligera

Il Castello Scaligero di Sirmione è uno spettacolo da non perdere. Sito nella parte finale della lingua di terra che va dall’entroterra al Lago di Garda. La terraferma è divisa dall’isola, difesa dalla Rocca, da un braccio d’acqua superato da un ponte levatoio.

Era una fortificazione ideata per uso portuale, il che spiega i motivi della sua ottima conservazione. Opera realizzata per volere del podestà di Verona, Leonardino della Scala (Mastino della Scala). Una famiglia che ottenne il dominio di Sirmione nel XIII, quando era già un libero Comune.

Rocca Scaligera di Sirmione
Rocca Scaligera di Sirmione

La funzione era quella difensiva, posta a protezione del borgo e del porto, sul quale avrebbe avuto totale controllo. Circa un secolo dopo la costruzione, vennero aggiunti due cortili e un elemento indipendente. Il tutto unito tramite barbacane. Un ulteriore rafforzamento venne eseguito nel 1405, quando Sirmione passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia. Uno splendore durato fino al XVI secolo, quando ebbe inizio un lento declino, in concomitanza con l’aumento del peso politico assunto dalla vicina cittadella di Peschiera del Garda. La Rocca venne sfruttata come guarnigione militare fino alla caduta di Venezia del 1797. Tramutata in caserma dei francesi e austriaci, fino all’Unità d’Italia.

Cosa vedere nel Castello

L’accesso avviene sfruttando un ponte in pietra, un tempo levatoio. È ancora possibile vedere i fori per l’alloggiamento delle travi. Nel porticato vi sono tre piroghe altomedievali, recuperate nelle acque del fiume Oglio. L’ex piazza d’armi, ovvero il cortile centrale, è ancora protetto da tre torri e dal mastio.

Sirmione vista dal mare
Sirmione

I camminamenti vennero realizzati in pietra di Verona, caratterizzati da merlature composte da merli ghibellini a coda di rondine. Si può accedere al Mastio, un tempo abitazione del castellano. Una struttura alta ben 37 metri, decorata dallo stemma scaligero. La Darsena costituiva l’allora porto. È la più antica giunta a noi in condizioni quasi del tutto integre. Caratterizzata da una forma irregolare trapezoidea, con muro esterno dalla lieve inclinazione. Accorgimenti studiati al tempo per proteggere lo specchio d’acqua interno dal vento di tramontana.

La Rocca Scaligera di Sirmione e la sua triste leggenda ultima modifica: 2021-07-12T13:03:11+02:00 da Luca Incoronato

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