Inaugurato a Palazzo Reale di Napoli il Museo Caruso, il primo museo nazionale dedicato a Enrico Caruso, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi. Il museo, in un unico grande spazio, la monumentale sala Dorica accoglie una preziosa esposizione di cimeli. A plaudire all’apertura, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, il direttore di Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani e la curatrice del museo, la musicologa Laura Valente. “Enrico Caruso è un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione – ha ribadito il ministro – comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità”.
Museo nazionale Enrico Caruso
Tra i più grandi tenori di tutti i tempi, “voce” italiana nel mondo, interprete assoluto del bel canto e della tradizione napoletana. Ma anche caricaturista, imprenditore di se stesso e incarnazione di un personale riscatto sociale. Questo e tanto altro era Enrico Caruso (25 febbraio 1873 – 2 agosto 1921) che può vantare, finalmente, un museo tutto per sé. Un luogo dei ricordi proprio a Palazzo Reale, nella sua amata Napoli, da dove partì la sua carriera internazionale di interprete del bel canto.
“Si tratta di un museo vivo e multimediale con un percorso complessivo su Caruso tra registrazioni, cimeli, costumi, grammofoni, caricature, spartiti con segni autografi”. Lo ha sottolineato Osanna che ha ringraziato il Fondo Pituello per la sua cospicua donazione. Un sentito ‘grazie’ anche per i tanti “carusiani” di tutto il mondo che hanno fattivamente contribuito all’allestimento museali. Tra questi gli Archivi Ricordi e Puccini, i grandi teatri d’opera come il San Carlo, La Scala e il Metropolitan. Ed anche la Cineteca di Bologna, che ha diretto il lavoro di restauro e sincronizzazione vocale sul film My Cousin.
