Alberto Sordi, interpretando il giovane Nando diceva: “Macaroni, m’hai provocato? E io te distruggo. I me te magno”

Con questa citazione, forse una delle più celebri del cinema italiano, un Alberto Sordi in veste americana A
Per molti la scena può finire in quei pochi minuti, con l’attore romano che si lancia ad occhi chiusi e bocca spalancata su quei poveri spaghetti, ma analizzandola più a fondo è possibile intravvedere il reale messaggio voluto dall’intero film.

Un americano a Roma

Narra la storia del giovane Nando, romano da diverse generazioni, ma innamorato perso degli Stati Uniti e di tutto quello che hanno da offrire. Talmente innamorato che vivrà ogni istante nella sua Roma come se si trovasse tra le strade di New York o di Los Angeles.
Costumi, linguaggio e pensiero made in USA prenderanno controllo sul protagonista, facendogli perdere pian piano la sua “italianità”. Tuttavia, di fronte a cose come appunto un semplice piatto di pasta, il buon Nando si renderà conto che è impossibile abbandonare le proprie origini e la propria storia, soprattutto quando si tratta di mangiare.
La figura creata da Alberto Sordi e dal cinema italiano in quegli anni è conosciuta come “Italiano medio”. Questo termine, ai giorni nostri, può sembrare disprezzativo e quasi offensivo per via del richiamo al classico italiano tutto reality, calcio e disinteresse della società e delle questioni politiche, ma nel ventennio post guerra serviva ad indentificare la nuova figura nascente dell’italiano benestante, ma non troppo. Quello che poteva permettersi una vita al di sopra della soglia di povertà e con un pensiero politico definito, legato ai suoi valori e alle sue origini, desideroso di conoscere il mondo e farsi conoscere da esso.

Alberto Sordi e lgrande attore italiano‘italiano medio

Ed è proprio dopo la Seconda Guerra Mondiale, e con la nascita dell’italiano medio, che si afferma il prodotto italiano e il concetto di italianità come lo conosciamo oggi.
La voglia di ricostruire, quella di affermarsi e soprattutto di viaggiare (non è un caso che il più grande sogno di Nando era quello di trasferirsi in America) hanno permesso al mondo intero di conoscere la classe, lo stile e la bellezza del marchio italiano.
Dalla moda al cibo, passando per l’industria automobilistica fino al cinema d’autore. L’epoca d’oro ha inizio tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con la famosa “Golden Age”, per prolungarsi fino agli anni Ottanta con la creazione e l’affermazione del Made in Italy (il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo Coca Cola e Visa) e le leggi sulla tutela dei prodotti realizzati nel Belpaese.
Con il successo del prodotto italiano nel mondo, si costruisce inoltre la figura dell’italiano di classe, alla moda, raffinato e non più rozzo e sempliciotto come veniva definito nella prima metà del Novecento. L’italiano viene visto di colpo come qualcuno in grado di dare forma allo stile, e di trasformare in oro ogni cosa che tocca. Che sia un semplice motorino o un bel vestito, ogni oggetto si tramuterà in un’icona se realizzato con il marchio Made in Italy.
Oltre il prodotto e l’immagine dell’italiano nel mondo, prende vita il concetto di italianità. Una serie di associazioni tra i nostri prodotti e i luoghi più conosciuti nell’immaginario collettivo. Si fanno così strada, nella mente dello straniero e non solo, figure e collegamenti come la pizza e Napoli, l’auto sportiva e la Ferrari, la gondola e Venezia, la dieta mediterranea e la pasta o La dolce vita di Fellini e la Fontana di Trevi. Si potrebbero definire come gli stereotipi più classici, e nobili, che riguardano noi italiani, rendendoci orgogliosi, uniti e soprattutto lontani da quelli come l’italiano mafioso, ignorante e arretrato con cui venivano identificati i primi migranti italiani di inizio secolo.Nonostante la globalizzazione, la grande distribuzione e la forte concorrenza, ancora oggi la bottega italiana riesce a tener testa al mercato mondiale, rendendoci maestri nella realizzazione e nell’esportazione del nostro marchio e contribuendo alla crescita e affermazione dell’italianità nel mondo.
E come direbbe il grande Alberto Sordi: I nu’ magno macaroni, io so’ americano… Ma sappiamo tutti come è andata a finire perché in fondo, nonostante tutto, non riusciamo a smettere di essere italiani.

grande attore italiano

Alberto Sordi: grande attore italiano ultima modifica: 2016-06-26T16:59:08+02:00 da Gabriele Roberti

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